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Vicenza, i consiglieri d'opposizione mettono fretta al Comune sull'ex Centrale del latte

Selmo e Balbi vogliono sapere quando e come sorgerà la nuova struttura a San Bortolo

L'area in cui aveva sede l'ex Centrale del latte a San Bortolo
I consiglieri comunali Giovanni Selmo e Cristina Balbi del Pd mettono fretta al sindaco e alla giunta perché vogliono conoscere tempi e modi di realizzazione della nuova struttura che sorgerà al posto dell’ex Centrale del Latte in via Medici. Spiegano in un documento: “In queste ultime settimane alcuni lavori (collegati allo stralcio affidato alla ditta Maroso) stanno recuperando 50 posti auto in prossimità della palazzina d’angolo e lungo via Medici, vicino alla chiesa del Cuore Immacolato di Maria. Non si hanno aggiornamenti sui tempi necessari allo sblocco dell’altro stralcio del progetto, di cui da tempo seguiamo con preoccupazione le sorti, fra ritardi e contenziosi".
Selmo Giovanni Selmo, consigliere comunale di minoranza a Vicenza
Cristina Balbi, consigliera d'opposizione in Comune a Vicenza
"Quella parte del progetto, più onerosa e corposa, riguarda l’edificio centrale, destinato ad ospitare su più piani non solo le stanze per le attività delle associazioni del quartiere, ma anche un nuovo auditorium e un’ulteriore ampia sala, una grande terrazza per le attività all’aperto e spazi laboratoriali. E poi il parco, la piazza per eventi pubblici e la sala polifunzionale”. “In commissione consiliare l’assessore Celebron ha manifestato l’intenzione di procedere a nuova gara. Quindi chiediamo che spieghi pubblicamente le tempistiche previste dal Comune per il nuovo bando". "Chiediamo che illustri come si intenda ovviare ai problemi di spesa riscontrati con le ditte partecipanti al precedente bando; chiarisca se intenda modificare il progetto e come;  definisca le intenzioni dell’Amministrazione sulla palazzina uffici: il progetto esecutivo prevedeva che nella palazzina d’angolo fossero collocati i nuovi ambulatori del Servizio di continuità assistenziale (ex Guardia Medica) per liberare gli spazi di via Fincato (quartiere Ferrovieri), oggi non più adatti ad offrire il servizio di guardia medica”.
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