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25.08.2021 - 17:27
Vladimiro Riva, consigliere delegato del consorzio di promozione turistica "Vicenza è", amico di Gino Veronelli e sostenitore delle "Deco"
La delibera però viene impugnata dal Consorzio di tutela, che ha presentato un ricorso al Tar Veneto per ottenerne l’annullamento. Nell’atto presentato dal presidente Fiorenzo Rigoni, si sostiene che tra i prodotti tipici locali identificati nel regolamento, ci sono anche “quelli agroalimentari derivanti da attività agricola o zootecnica o dalla lavorazione e trasformazione degli stessi”, come si legge nel documento presentato dal Consorzio. “Le De.co. creano confusione e, quando si sovrappongono alle denominazioni d’origine protetta, l’intervento è un atto dovuto”. Ha risposto l’assessore Nicola Lobbia: “È incredibile chiedere agli asiaghesi di non poter usare il nome della propria città”.
A questo punto interviene Riva: “Questa battaglia la considero anacronistica, quasi fratricida e forse folle fra un Consorzio di tutela del formaggio dop contro il Comune di Asiago che, come molti Comuni in Italia, ha ritenuto di procedere per deliberare dei prodotti come denominazione comunale (De.Co.) anche per utilizzare questa produzione a livello di marketing territoriale”. “Come hanno già fatto altri Comuni dell’Altipiano Sette Comuni come Rotzo con la sua celebre patata, Lusiana-Conco con il sedano di Rubbio, il frumento Invernisso, le mele e pere, la pregiata carne secca, Gallio con il cavolo, la patata rossa e il pan Paciugo”. “Un atto del sindaco, che non costa nulla ai produttori, a quelli che camminano la terra. Mentre nessuno chiede contributi alle istituzioni. Non so a chi daranno ragione i giudici dei Tribunali negli eventuali gradi di giudizio, ma così non sarà da parte della Corte d’appello dell’intelligenza, perché ritengo irragionevole mettersi a litigare su un prodotto quando lo stanno imitando anche in Cile. Penso ci sia un valore più alto da difendere, che è quello dell’appartenenza dei prodotti alla cultura di un Paese e di un luogo, quindi alla sua economia”. “Per questa ragione invito chi ha avviato questa lotta a rinunciarvi, soprattutto per il rispetto di quegli uomini che, camminando la terra e non i corridoi, allevano le mucche e portano il buon latte di montagna perché venga prodotto un buon formaggio. Di Asiago”.Edizione
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