Dal 1° al 3 settembre tre convegni internazionali con un centinaio di interventi
La sede dell'università in viale Margherita
Dal 1° al 4 settembre Vicenza sarà spiritualmente la capitale mondiale della tecnologia per la climatizzazione. Il Dtg, dipartimento di tecnica e gestione dei sistemi industriali dell’università di Padova, che ha sede a Vicenza, organizzerà in quei giorni tre convegni internazionali con la partecipazione in videoconferenza dei massimi esperti mondiali del campo. Il tutto con il supporto della Fondazione Studi Universitari di Vicenza e il patrocinio dell’Istituto Internazionale del Freddo (International Institute of Refrigeration) e di Aicarr (Associazione italiana per il condizionamento dell’aria, il riscaldamento e la refrigerazione). Più in dettaglio, dal 1° al 3 settembre si svolgeranno la sesta conferenza su proprietà termofisiche e i processi di trasferimento dei refrigeranti e la tredicesima conferenza sui materiali in cambiamento di fase e le speciali miscele (di liquidi con solidi in sospensione, dette “slurries”) per la refrigerazione e il condizionamento dell’aria. Per i due convegni sono previsti un centinaio di interventi, prevalentemente di tipo accademico, con la partecipazione dei massimi esperti internazionali, tra cui interventi da Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Spagna e Francia. A completamento dei temi affrontati con taglio prettamente scientifico nei primi due convegni, nel pomeriggio del 3 settembre e per l’intera giornata del 4 settembre si terrà, in modalità duale, sia in presenza che in collegamento webinar, il 52° Convegno Internazionale Aicarr dal titolo: “Hvac e salute, comfort, ambiente. Tecnologie e progettazione per la qualità dell’ambiente interno e la sostenibilità”, lasciando spazio alle applicazioni tecnologiche di alcune delle ricerche trattate nei primi due convegni.
Il prof. Zilio: "La pandemia ha radicalmente cambiato la nostra ricerca"
Claudio Zilio, professore al Dtg di Vicenza, in prima linea nell'organizzazione dei convegni settembrini
“Stiamo attualmente assistendo ad una consapevolezza generalizzata sul ruolo essenziale svolto da queste tecnologie nel migliorare la salute e la qualità di vita delle persone - spiega il prof. Claudio Zilio, docente di termotecnica al Dtg - In passato, la letteratura scientifica si è focalizzata principalmente sui temi del consumo energetico e dell’impatto ambientale della climatizzazione, avendo come principale obiettivo il comfort e ponendo invece minore attenzione alle ripercussioni sulla salute". "Oggi, la pandemia ha drasticamente indirizzato buona parte dell’impegno del settore verso il ruolo chiave giocato dagli impianti di climatizzazione e ventilazione nel ridurre i rischi di infezione da virus. La conseguenza di questo cambio di prospettiva è duplice. In primo luogo, rappresenta un’opportunità unica per affrontare adeguatamente i potenziali benefici anche su altre patologie rilevanti (cardiache, respiratorie e infezioni da altri patogeni, fra gli altri) migliorando il comfort e la produttività delle persone, con conseguenti vantaggi sociali ed economici". "In secondo luogo, può giocare un ruolo chiave per accelerare la transizione verso nuove tecnologie rispettose dell’ambiente, in conformità con l’Agenda 2030. In generale, vi è un’evidente necessità di un nuovo approccio che integri le tecnologie, i sistemi e la progettazione dell’edificio sotto il paradigma di un ambiente abitato più salutare”.
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