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Già al tempo degli egizi un covid fece strage: parola del direttore del museo di Torino

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Antonio Girardi, segretario nazionale della Società teosofica, assieme a Enrico Stagni, presidente della Sezione di Vicenza: al centro Christian Greco, direttore del museo egizio di Torino

Christian Greco rivela a Vicenza la "malattia polmonare asiatica" che uccise anche il re

Antonio Girardi, segretario nazionale della Società teosofica, assieme a Enrico Stagni, presidente della Sezione di Vicenza: al centro Christian Greco, direttore del museo egizio di Torino
Anche gli egizi hanno conosciuto una terribile pandemia. E anche in quel caso responsabile fu un virus polmonare che fece strage del popolo egizio. Morì perfino il re ittita e si ipotizza che questa possa essere la causa della morte anche di Tutankhamon, il celebre re bambino. Parola del direttore del museo egizio di Torino, Christian Greco, che ha fatto questa rivelazione a margine di una conferenza che ha tenuto a Vicenza. Il gruppo teosofico “Aurora”, infatti, ha festeggiato i suoi quarant’anni di vita e ha invitato Greco a tenere una conferenza, incentrata sui “Testi cosmografici del nuovo regno” che s’è svolta all’hotel Tiepolo di fronte a 130 persone. Ha portato il saluto iniziale Antonio Girardi, segretario nazionale della società teosofica italiana mentre il presidente vicentino, Enrico Stagni, ha illustrato brevemente la storia e l’attività della società teosofica. Christian Greco, che ancora una volta è tornato nella sua Vicenza, dove è cresciuto e ha studiato (ricorda con affetto la professoressa Sabbadin delle medie in via Riale, che gli ha insegnato in modo anticonvenzionale la storia dell’arte) ha tenuto una relazione che ha unito profondità di ricerca a brillantezza di eloquio e fascinazione. Ha raccontato anche aspetti della vita quotidiana degli egizi: che, per esempio, non erano ossessionati dalla morte come noi siamo portati a credere. Anzi, è vero il contrario, perché secondo loro il mondo dei morti faceva un tutt’uno con quello dei vivi. Tant’è che ogni quindici giorni celebravano un pranzo rituale in cimitero. E potevano incolpare i morti se le cose non andavano come loro volevano, al punto da addebitarne ai morti la responsabilità anche in tribunale.

Forse quella malattia fu la causa anche della morte di Tutankhamon, il faraone bambino

La straordinaria maschera funeraria di Tutankhamon, in oro massiccio. Il faraone morì a 18 anni
Christian Greco, direttore del museo egizio dal 2014, da quando aveva 39 anni, ha spiegato anche che le ore del giorno e della notte erano sempre 12 per gli egizi, qualunque fosse la stagione e quindi la durata del dì: sistemavano l’allungarsi della notte e del giorno dilatando o stringendo la durata del tempo. Mica scemi. C’è voluto Einstein per spiegarci che il tempo è una variabile dipendente, cioè si allunga o si accorcia in funzione della velocità della luce: loro c’erano arrivati 2500 anni prima. Ma la notizia curiosa Christian Greco l’ha tenuta a margine dell’incontro, quando ha citato i suoi trascorsi di studente, che erano rimasti anche per lui un ricordo finché non sono stati svegliati dall’attualità. Parla di un papiro conservato al British museum nel quale è citata una “malattia asiatica” che colpì l’Egitto attorno al 1340 avanti Cristo. In realtà fu una malattia importata in Egitto dalle truppe che s’erano spinte in Siria. Quelli, infatti, erano gli anni d’oro del Nuovo Regno, gli anni della massima espansione territoriale, vissuti sotto la XVI, XVII e XVIII dinastia. Sarebbero stati, appunto, i ricordi di uno studente se quell’antica malattia non avesse colpito i polmoni causando un’epidemia e una strage. Tant’è che morì anche il re ittita e, azzarda Greco, forse proprio quella malattia fu la causa della morte del farone bambino, Tutankhamon, che è entrato nella memoria collettiva per la sua maschera funebre d’oro e per il suo sarcofago straordinariamente prezioso, a quattro incastri come le matrioske russe, pesante 9 tonnellate. E fu, aggiunge Greco, un’epidemia che durò vent’anni. Troppe coincidenze per non pensare che quella sviluppatasi in Egitto 34 secoli fa non sia una parente stretta della pandemia che ci sta affliggendo da oltre un anno e mezzo. Vuoi vedere che un covid d’antan ha ucciso Tutankhamon e gli egizi di 3400 anni fa?

I papiri rivelano che la terribile malattia causò vent'anni di lutti in Egitto

Come hanno ricordato in apertura d'incontro sia Girardi che Stagni, la Società teosofica, fondata a New York nel 1875 e presente in Italia dal 1902 è un’associazione internazionale operante in 65 Paesi e promuove la fratellanza universale senza distinzioni, il dialogo fra le religioni e quello fra la filosofia e la scienza. L’attività della Società Teosofica non è soltanto di tipo culturale ma anche di impegno sul piano umanitario. Fra i soci famosi l’inventore Thomas Alva Edison, il musicista Aleksandr Nikolaevič Skrjabin, il pittore Piet Mondrian, il poeta William Butler Yeats, la pedagogista Maria Montessori, solo per citarne alcuni. Anche l’attuale Dalai Lama è socio onorario della Società Teosofica.
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