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Caso Naclerio - Asproso: "Se il sindaco non gli ritira la delega, è corresponsabile"

Ciro Asproso

Il consigliere comunale di Vicenza, Ciro Asproso

Il consigliere comunale di lungo corso Ciro Asproso di Coalizione Civica per Vicenza, parla in una nota diffusa anche sui socialnetwork di "pagina nera" per la politica vicentina e per il centro destra al governo.

"L'essenziale - afferma - è che il Sindaco si dissoci togliendo le deleghe a Naclerio: altrimenti è corresponsabile di quello che è stato detto!"

Ciro Asproso, consigliere comunale di Coalizione civica, da lungo tempo in sala Bernarda
Ieri, in Consiglio comunale, si è scritta l’ennesima pagina nera per la politica vicentina e per il centrodestra in particolare. A tenere banco era una Mozione firmata da me e dal consigliere Marchetti, diretta a sostenere l’approvazione del DDL Zan in materia di violenza e discriminazione per motivi di sesso, genere, orientamento sessuale.
Come spesso accade, quando si tratta di diritti civili, le convenienze politiche e i pregiudizi ideologici finiscono per avere la meglio sul principio di giustizia e persino sul buon senso, con risvolti così imprevedibili da lasciare impietriti.
La precaria maggioranza di centrodestra va ancora una volta in frantumi, con Idea Vicenza e Forza Italia che votano a favore della Mozione, la Lega che si astiene, e il partito della Meloni che non solo vota contro, ma si affida al consigliere Naclerio per dar conto delle proprie convinzioni.
Ed è qui che si tocca uno dei momenti più bassi nella storia del Consiglio comunale: in un delirio di inqualificabili nefandezze il consigliere di FdI si scaglia contro i gay, i mussulmani, la sinistra. Tutti colpevoli, a suo dire, di propagare odio, violenza e morte.
In un completo ribaltamento della realtà le vittime si trasformano in carnefici e, a questo punto, davvero non stupisce che l’Italia sia scesa al 35° posto nella classifica dei Paesi europei per politiche a tutela dei diritti umani e delle persone LGBT.
Al contrario stupisce, e non poco, che il Sindaco sia rimasto in silenzio di fronte a simili aberrazioni, perdendo così un’ottima occasione per ridare dignità al Consiglio e dimostrarsi all’altezza della carica che ricopre.
Un sindaco non ha certo il potere di mandare a casa un consigliere, ma ha il preciso dovere di censurarne i comportamenti oltraggiosi e, in questo caso, di ritirare la delega fiduciaria in materia di politiche per la sicurezza.
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