Un'immagine della Fen impianti a Tezze sul Brenta, dove s'è verificato l'incidente sul lavoro
Morto di Tezze, la Fiom Cgil: "Serve prevenzione e una cultura della sicurezza"
Un'immagine della Fen impianti a Tezze sul Brenta, dove s'è verificato l'incidente sul lavoro
Sempre troppi morti sul lavoro e non si fa ancora abbastanza per evitarli. Con una nota, la Fiom Cgil prende posizione dopo la morte di Andrea Soligo, l'elettricista di 25 anni caduto da una scala da quattro metri a Tezze sul Brenta. "Anche in questo inizio anno - sottolinea la Cgil - assistiamo all’ennesimo incidente sul lavoro, che questa volta, come troppe altre in precedenza, si è rivelato mortale. Questa volta la vittima è Andrea Soligo, un giovane operaio di 25 anni, di Vedelago. Era dipendente di una ditta di impianti elettrici. Pare stesse effettuando un intervento di manutenzione sopra una scala, quando è caduto battendo la testa".
Andrea Soligo, elettricista morto sul lavoro a Tezze sul Brenta
"Da tempo il sindacato, in particolare la Cgil - continua la nota - denuncia i tanti, troppi infortuni che avvengono nel mondo del lavoro. Da tempo chiediamo che siano potenziati gli organismi di controllo, che siano assunti ispettori, che le aziende adottino procedure che consentano di prevenire gli infortuni e le loro cause. Come da tempo denunciamo, senza interventi precisi per creare una cultura della salute e sicurezza del lavoro, per fare prevenzione sugli infortuni sul lavoro e potenziare i controlli in materia, la ripresa economica in atto provocherà inevitabilmente un aumento degli infortuni, anche di quelli mortali, nei luoghi di lavoro". "I lavoratori devono poter andare al lavoro senza la paura di non tornare a casa. La Fiom Cgil di Vicenza esprime il proprio cordoglio alla famiglia di Andrea".
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