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Mostra sul Rinascimento, Colombara attacca: "Pochissimi visitatori, sarà un flop anche economico"

Colombara mostra raffronto ingressi

Raffaele Colombara mostra le foto a confronto tra la mostra di Goldin e quella attuale sul Rinascimenti: folla da una parte e deserto dall'altra

Colombara confronta i numeri delle mostre di Goldin e quelli attuali: risultato sconfortante

Raffaele Colombara mostra le foto a confronto tra la mostra di Goldin e quella attuale sul Rinascimenti: folla da una parte e deserto dall'altra
Il confronto tra gli ingressi della mostra del 2013 di Goldin e quelli attuali in Basilica
Raffaele Colombara imita Zaia. Solo nella comunicazione, sia chiaro. Per spiegare le sue critiche alla gestione della mostra “La fabbrica del Rinascimento”, il consigliere comunale di centrosinistra si affida ai cartelli che raccontano la folla di un tempo e i pochi numeri della mostra in Basilica. Il confronto tra le mostre di Goldin e quella attuale è, dal punto di vista delle cifre, deprimente. Ma, soprattutto, Colombara mostra un cartello con il foto-raffronto fra le due mostre: una fila lunghissima in attesa per Goldin e uno sconsolato ingresso vuoto per il “Rinascimento”. “L’assessore parla di buon successo degli ingressi nei primi quindici giorni: 2518 visitatori, con 475 ingressi il 26 dicembre. Vogliamo scherzare? Per usare le parole del sindaco riguardo alla propria amministrazione, ogni cosa va riportata su un piano di realtà. E allora portiamola. La mia preoccupazione è che Vicenza non butti via il molto di buono fatto in passato con Variati e Goldin". “La verità – sintetizza - è che per questa mostra non c’è organizzazione, non c’è comunicazione, non ci sono numeri e mi chiedo chi pagherà il conto finale. Vogliono fare gli imprenditori ma non ne sono capaci”.  
Il confronto tra i visitatori dei primi 15 giorni della mostra attuale e di quella del 2014, che non era neanche la più affollata
IL MERITO CULTURALE. “La bontà della mostra è accertata ed è fuori discussione – spiega Colombara – Il punto è un altro. Si deve parlare dell’impatto della mostra con i soldi dei cittadini: l’amministrazione s’è fatta carico del rischio d’impresa, quindi discutiamo”. Le questioni che pone il consigliere di centrosinistra sono tre, legate al percorso artistico, alla ricaduta turistica e alla sostenibilità economico-finanziaria. I NUMERI. “Finora, con i dati dei primi 15 giorni, gli ingressi sono stati in media 150 al giorno. La media dei visitatori giornalieri era di 2.579 per Raffaello, per Tutankhamon 1.886, per Monet di 2.160, per Van Gogh di 2.438. Queste sono grandi mostre e numeri da successo. In proiezione, con i numeri dei primi 15 giorni, la mostra del Rinascimento potrà avere 20mila ingressi, ma sono generoso e gliene auguro 40mila. I numeri di quelle di Goldin vanno dai 155 mila nel 2014 (Monet), ai 273mila nel 2013 (Raffaello verso Picasso), fino ai 301 mila nel 2015 (Tutankhamon) e 446mila per Van Gogh (2018)”.  
Il confronto tra i giorni di apertura (assai simili) e visitatori (molto diversi) tra le mostre di Goldin e l'attuale
PERCORSO ARTISTICO. Con questi numeri, sostiene Colombara, è impossibile far quadrare i conti per una mostra che costa 1 milione e 300 mila euro e che non ha trovato sponsor, lo ha ammesso il sindaco, tranne Aim che comunque ci mette soldi dei cittadini. “La mostra di Oppi ha chiuso con un buco di 1 milione, ripianato poi dallo Stato. E questa come finirà?”. Domanda retorica che in sé ha già la risposta, secondo Colombara: male. RICADUTA TURISTICA. “Se ci si pone il problema del rilancio turistico grazie alle mostre – prosegue Colombara – l’amministrazione deve chiedersi se la mostra è appetibile sul mercato, se è di richiamo nazionale, se porta numeri. E poi: c’è stata comunicazione? Che sforzo è stato fatto? Certo, i grandi giornali hanno dedicato servizi importanti, ma il problema è la continuità non lo spot: della mostra non si parla nei nei siti specializzati né sui banner. Un’agenzia mi diceva che di questa mostra cita solo il titolo, perché già il sottotitolo è di scarsa attrazione. Il Rinascimento interessa, certo, il resto assai meno”.
Il confronto tra i visitatori finali delle mostre di Goldin e quelli presunti (con generosità) della mostra sul Rinascimento
SOSTENIBILITÀ ECONOMICO FINANZIARIA. Sull’argomento le domande di Colombara incalzano: “C’è un piano industriale per la mostra? Non s’è mai visto. Se ci fosse, di fronte ai numeri dei primi 15 giorni si potrebbe correggere la rotta, nel caso. Quanti biglietti sono stati venduti in prevendita? Che previsioni sono state fatte sul numero di visitatori? C’è un piano mensile sui visitatori e gli incassi? Secondo la giunta 150 visitatori al giorno sono un successo? Che impatto avranno sui conti queste cifre? Come si prevedono di coprire i mancati introiti?”. “ANCHE CON IL COVID GLI ALTRI MARCIANO”. Colombara si fa da solo un’obiezione: c’è il covid, per forza gli ingressi sono minori. “ll covid c’è per tutti – si risponde – ma dalle grandi città sino a Padova le mostre macinano ingressi, sicuramente minori rispetto al passato, ma altrettanto certamente superiori rispetto a Vicenza. È sempre questione di capacità organizzativa e di comunicazione”. In sintesi: questa mostra è già un flop che costerà cara ai cittadini.
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