Il progetto della circonvallazione di Anconetta vista da ovest, con la strada che disegna un'ampia curva per arrivare al viadotto vero e proprio
Un progetto di Confindustria: "Servirà a dare impulso a tutto il territorio"
Il progetto della circonvallazione di Anconetta vista da ovest, con la strada che disegna un'ampia curva per arrivare al viadotto vero e proprio
Confindustria Vicenza regala al capoluogo e alla Provincia (intesa come ente ma anche come territorio) il progetto per risolvere l’intricato nodo di Anconetta. L’obiettivo è la chiusura del passaggio a livello, un nodo che si è aggrovigliato in decenni di “stop and go”, di progetti impossibili e che finora è stato inestricabile. Stavolta ci prova l’ingegner Gian Maria De Stavola, direttore tecnico e tra i soci fondatori dello studio “E Farm” (Engeneering & consulting) con sede a Vigonza. De Stavola, 70 anni, è un nome conosciuto nel Vicentino: ha una lunga esperienza in ingegneria idraulica (ha lavorato anche per Acque del Chiampo) e autostradale. Laura Dalla Vecchia, presidente di Confindustria Vicenza, ha spiegato perché l’associazione s’è impegnata in un obiettivo del genere: perché – ha detto in sostanza – avere una migliore linea Vicenza-Schio, magari in futuro elettrificata, è un vantaggio per tutta la provincia, che riuscirà ad essere collegata con altri territori, Milano, Bologna, Padova. Ma ci torneremo con un altro pezzo. Passiamo al progetto.
La circonvallazione di Anconetta vista da est, fino al congiungimento con via Moro prolungata
De Stavola ha prima di tutto esaminato criticamente le molte proposte emerse in questi anni per superare lo scoglio del passaggio a livello di Anconetta: interrare i treni, sopraelevare la strada, alzare la linea ferroviaria. Non ha potuto che ribadire quanto era già emerso di volta in volta: le soluzioni sono tutte impraticabili, vuoi perché nel sottosuolo ci sono servizi importanti (acquedotti) vuoi perché non ci sono le distanze necessarie, vuoi per gli impatti ambientali. Sopraelevare i treni, poi, richiede per le norme di Trenitalia anche la costruzione di una galleria di protezione. Insomma le proposte sono rimaste sulla carta per ragioni tecniche e finanziarie, dato che si parla di molte decine di milioni da sborsare per ciascuna. Il professionista ha compiuto una scelta diversa: ha allargato la visuale e ha immaginato di creare una vera e propria circonvallazione. Ad est si collegherà al prolungamento di via Aldo Moro; dall’altro lato la strada all’altezza del parcheggio prima del passaggio a livello sostanzialmente torna indietro, trovando lo spazio per un’ampia curva che consentirà di immettersi sul viadotto da 118 metri che servirà a sovrappassare il passaggio a livello. L’altezza della strada sarà di 2.5 metri fino a salire ai 7.5 sopra la ferrovia. La lunghezza complessiva dell’arteria sarà di circa un chilometro e mezzo fino alla congiunzione con la nuova via Aldo Moro.
Il punto delicato del progetto: il viadotto che passa accanto a due condomini
I tempi di realizzazione saranno sostanzialmente brevi: due anni dal via libera amministrativo. Costi: 12 milioni di euro. “Il problema vero – ha sottolineato più volte De Stavola durante la conferenza stampa di presentazione del progetto, svoltasi a palazzo Bonin Longare – è quello di trovare una condivisione la più ampia possibile. Se si supera il nodo politico, quello tecnico non è un problema. Abbiamo discusso decenni sul passante d Mestre e l’abbiamo realizzato in quattro anni”. L’ingegnere non lo dice ma fa capire che la sua proposta è la miglior mediazione possibile tra tutte le esigenze. Ci sono punti delicati? Sì, e li ha anche mostrati in un rendering: la strada passa a sette metri di fianco ad alcuni condomìni i cui abitanti non saranno assolutamente contenti di questa scelta. Ma, spiega il progettista, non si riesca a fare di meglio. Un “danno collaterale” necessario se si vuole realizzare l’opera.
Gian Maria De Stavola, ingegnere che ha coordinato il progetto per Anconetta
Altro problema: dove trovare i soldi per finanziare la realizzazione della nuova circonvallazione? A rispondere ci ha pensato Roberto Travaglini, funzionario di Confindustria, esperto di infrastrutture e lavori pubblici da oltre trent’anni. È escluso – ha spiegato – che si possa far conto sui fondi del Pnrr, perché il Piano prevede altri tipi di interventi. Piuttosto è da giocare la carta dell’Alta Velocità, in quanto la circonvallazione dell’Anconetta può essere vista come opera complementare al maxi cantiere, visto che migliora la viabilità e anche i collegamenti ferroviari secondari.
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