Un'immagine che è diventata il simbolo di quella giornata: la statua abbattuta di Gaetano marzoto senior
A Valdagno furono 42 gli arrestati e 58 i poliziotti feriti. Contro i giovani fu lanciata una bomba a mano
Un'immagine che è diventata il simbolo di quella giornata: la statua abbattuta di Gaetano Marzotto senior
Il 19 aprile del 1968, cinquantaquattro anni fa, è il giorno della rivolta a Valdagno. E il giorno delle manifestazioni contro i Marzotto che simboleggiano lo sfruttamento in azienda. E' il giorno in cui fu abbattuta la statua dei Gaetano Marzotto senior, un episodio che diventerà il simbolo di quella giornata e della rivolta. Già il mercoledì precedente - come scrive "Infoaut, informazione di parte", facilmente rintracciabile qui - "quando il 19 aprile altra data di sciopero gli operai alle 7 di mattina si recarono davanti alla fabbrica per picchettare trovarono un'amara sorpresa, i carabinieri si erano posizionati sui gradoni. Immediatamente gli animi si scaldarono, in particolare quelli delle donne che reagirono violentemente urlando e imprecando contro i carabinieri schierati". "A un certo punto un brigadiere dei carabinieri in borghese tirò fuori una catena legata con un lucchetto ed iniziò a picchiare con questa. Le donne presenti sui gradini quindi vennero caricate dalla polizia e subito gli operai accorsero per opporsi alla carica. Per protestare contro l'uso delle catene fatto dai carabinieri volarono in loro direzione una serie di uova. Questi primi tafferugli causarono dei feriti tra gli operai che chiesero delle garze alla fabbrica. I dirigenti risposero che si facessero medicare dentro la fabbrica. Lo scopo ovviamente era quello di individuarli ed identificarli. Molti però sono anche i feriti tra i carabinieri". Fu una giornata di scontri, e a un certo punto fu lanciata perfino una bomba a mano verso un gruppo di giovani che erano fermi davanti alla stazione: tre persone furono ricoverate in ospedale per le ferite da scheggia. Il bilancio della giornata è pesantissimo: i fermati alla fine sono centoquaranta, quarantadue gli arrestati. Le forze di polizia, dal canto loro, lamentano cinquantotto tra feriti e contusi.
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