Vittorino Bisson lavora nella concessionaria di famiglia fondata dal padre ed è presidente dei concessionari dell'Ascom
Bisson: "Le case sono in ritardo nelle consegne. E poi attenzione alle truffe dell'usato"
Vittorino Bisson lavora nella concessionaria di famiglia fondata dal padre ed è presidente dei concessionari dell'Ascom
Meno 37% nelle immatricolazioni a Vicenza nei primi sei mesi del 2022 rispetto al 2021. Mancano all'appello quasi cinquemila vetture. I dati sono dell'Ascom che al proposito diffonde una nota. Vittorino Bisson, presidente dei concessionari Ascom vicentini, non vede così nero: “Il calo del venduto in verità è ben più limitato: il problema è che le consegne da parte delle case costruttrici sono al rallentatore a causa delle difficoltà nel reperire i semiconduttori e così molte concessionarie si ritrovano ad aver venduto sì le vetture, ma a non averle ancora ricevute dalla casa madre e dunque a non poterle immatricolare. Nel nostro caso, ad esempio, come gruppo, abbiamo in questo momento un numero di veicoli in attesa di consegna 5 volte superiore rispetto a tempi normali”. Il presidente dei concessionari vicentini non nasconde che gli acquisti siano però in calo rispetto allo scorso anno: “Perché è chiaro che la preoccupazione per il futuro, legata soprattutto a problema energetico e al contesto internazionale, si fa sentire”, afferma Bisson. E poi, ad incidere su un raffreddamento delle vendite sono anche i prezzi: “La politica messa in campo da molte case madri ha penalizzato la disponibilità dei modelli base delle vetture rispetto a quelli più costosi e dunque il cliente che ha budget di spesa più limitati non trova un’offerta sufficiente. Potrebbe orientarsi sull’elettrico, ma anche qui i prezzi, nonostante gli incentivi, sono comunque inizialmente più alti, anche se poi si recupera con i bassi costi di gestione. Chiaro che questo penalizza la ricerca del nuovo”. Boom di richieste dell'usato: “Ma anche qui i problemi non mancano – sottolinea Bisson – perché se non si vende il nuovo non si ritira l’usato e dunque l’offerta diminuisce e salgono i prezzi”. Insomma, un circolo vizioso da cui è difficile uscirne e che ha anche un’altra controindicazione non di poco conto per i consumatori: “La ricerca spasmodica di usato – avverte il presidente Vittorino Bisson – rischia di far aumentare il rischio truffa, soprattutto nel rapporto tra privati, con caparre pagate e venditori che spariscono”. Quindi, attenzione sull'usato.
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter