Nella foto d'archivio, una manifestazione dei lavoratori della Forall davanti all'azienda di Quinto
E' il risultato di un incontro tra i sindacati, l'amministratore delegato e l'advisor
La Forall ha decso di vendere anche il marchio e non solo la struttura produttiva per cercare di trovar nuovi acquirenti. È questo il risultato di un incontro – informa una nota a firma di Giuliano Ezzelini Storti per la Cgil e di Daniele Zambon per la Cisl – che s’è svolto tra le organizzazioni sindacali e la proprietà nella sede di Confindustria. Erano presenti l’amministratore delegato Marco Sanavia e l’advisor Massimiliano Tintinelli. Nella foto, una dimostrazione dei lavoratori davanti alla sede di Quinto Vicentino chiusa da dicembre.
I sindacati: "Fondamentale questa disponibilità della proprietà, perché si deve costruire una proposta di ampio respiro per invogliare i possibili acquirenti"
“Abbiamo approfondito la modalità della proposta finora avanzata dall’azienda a potenziali investitori e i ritorni che ci sono stati – spiega la nota – L’azienda ha ribadito che fino a questo momento non hanno ricevuto risposte strutturate da potenziali soggetti interessati ad acquisire Forall. Abbiamo quindi sollecitato la necessità di costruire una proposta di ampio respiro che tenga in considerazione marchio e struttura produttiva nel suo insieme. Su questo punto l’azienda ha aperto alla disponibilità di mettere sul tavolo anche il marchio oltre alla parte industriale".
Il prossimo incontro fra le parti messo in calendario per il 26 marzo
"Riteniamo fondamentale - prosegue la nota - questa apertura dell’azienda essendo il tema del marchio e quindi della sua cessione, un elemento di novità importante, aspetto non secondario che fino ad oggi non era preso in considerazione nella proposta avanzata dall’azienda ai vari player del settore. Continuiamo, dopo questo primo incontro a lavorare su questo percorso valutando attentamente tutti i potenziali interessamenti. È evidente che se non ci fossero risposte in tal senso dovremo, insieme alla Regione e al Mise ragionare su altre ipotesi per impedire la chiusura di Forall. A tal proposito il tavolo di confronto si riaggiornerà il giorno 26 marzo per capire se ci saranno dei ritorni che noi auspichiamo positivi”. Va ricordato che i dipendenti sono per l'80 per cento donne: 360 su 400. La definitiva chiusura dell'attività sarebbe un durissimo colpo per l'occupazione femminile nella zona.
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