Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Nelle Filippine è festa nazionale attorno alla statua di Pigafetta, nel 500° del viaggio

Pigafetta-statua-primo-piano

Un primo piano della statua di Antonio Pigafetta a Cebu nelle Filippine

Le celebrazioni nelle Filippine per la scoperta del Paese nel 1521 da parte della spedizione europea si sono concluse con i fuochi d'artificio

Un primo piano della statua di Antonio Pigafetta a Cebu nelle Filippine. Si nota la penna d'oca nella mano destra e il libro nella sinistra
A Cebu, nelle Filippine, festeggiano Antonio Pigafetta nel 500° anniversario della scoperta del loro Paese . Cerimonie, convegni e perfino fuochi artificiali alla sera per onorare colui che, grazie alla sua scrittura, ha cambiato orizzonte al popolo filippino e anche all’Europa. Stefano Soprana, presidente dell’associazione Pigafetta 500 che da due anni si dà da fare per far riscoprire e valorizzare la figura dell’esploratore, guarda a queste celebrazioni con un po’ di amarezza: “Loro lo festeggiano e noi qui a Vicenza lo abbiamo sostanzialmente dimenticato. E pensare che solo grazie a Pigafetta oggi ricordiamo chi fu Magellano”. A Cebu, infatti, hanno eretto una statua a Pigafetta e non a Magellano: il vicentino, grazie appunto alla sua relazione, è venerato, l’altro, considerato solo un conquistatore, è dimenticato. Tanto è vero che Lapu-Lapu, il capo indigeno che lo uccise il 27 aprile del 1521 nella battaglia di Mactan, è considerato un eroe nazional: “Pigafetta, che scrive di questa uccisione, dà valore alla loro Resistenza e alla loro voglia di indipendenza”, sottolinea Soprana.  

E' una statua particolare quella di Antonio Pigafetta: ha la penna nella mano destra e il libro nella sinistra

I fuochi d'artificio sullo sfondo della statua di Pigafetta che hanno concluso i festeggiamenti per i 500 anni dalla scoperta delle Filippine d parte della spedizione europea
La statua – che per la ricorrenza dei 500 anni è stata anche restaurata – raffigura Antonio Pigafetta con la penna d’oca nella mano destra e con un libro nell’altra: in una mano lo strumento e nell’altra il risultato. Pigafetta, è da ricordare, scrisse anche un vocabolario del filippino, dei quattro che lasciò come testimonianza del suo viaggio. Ha lasciato scritto Pigafetta: “Quando il re egli altri mi videro scrivere esattamente le sue parole, tutti rimasero attoniti, stupiti, meravigliati”. A proposito di scrittura, va ricordato che nelle Filippine è emigrato un vicentino, Giordano Galante, già presidente degli orafi artigiani, che ha creato un’associazione per dare assistenza agli italiani che arrivano nel Paese. Tiene anche i collegamenti con l’associazione vicentina Pigafetta 500 e ha scritto un libro dal titolo curioso Il cappotto di Pigafetta. La statua di Pigafetta a Cebu, nell’ambito delle celebrazioni per i 500 anni, è stata dichiarata monumento nazionale: “Per Pigafetta aver scoperto le Filippine è stata l’autentica svolta del viaggio – spiega Soprana – I patagoni dell’Argentina erano indigeni senza cultura, nelle Filippine invece trova oro, ma anche cultura, che vuol dire sapersi vestire di seta, usare le porcellane, cucina, che per loro era importantissimo, perché la cucina significava spezie. L’obiettivo di Pigafetta erano proprio queste spezie: il commercio era legato alla via della seta e alla via delle spezie. Saranno le spezie che Pigafetta porterà a casa”. (Antonio Di Lorenzo)
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione