Gli alberi a terra vittime della furia di Vaia che s'è scatenata a fine ottobre del 2018
E in più c'è il bostrico che dilaga, un parassita degli alberi che li distrugge
Gli alberi a terra vittime della furia di Vaia che s'è scatenata a fine ottobre del 2018
Vaia colpisce una seconda volta. Dopo la tempesta, adesso gli alberi abbattuti sono talmente tanti che il prezzo del legname è crollato. E questo dissangua le casse dei Comuni. È la denuncia del sindaco di Seren del Grappa che ha parlato all’incontro organizzato dalla Fondazione di storia sul tema, condotto da Giustino Mezzalira, che ha radunato una decina di sindaci di tre province, Vicenza, Treviso e Belluno. Il volume delle piante cadute presenta cifre sconcertanti. Secondo le stime riportate da Ivo Boscardin, sindaco di Enego, si tratta di 300mila metri cubi di legname. Un quantitativo simile si può ottenere sommando la legna prodotta dalle regolari operazioni di abbattimento nell’arco di 120 – 130 anni. La quantità di materia prima disponibile si è tradotta in uno sproporzionato aumento dell’offerta. Di conseguenza, riporta il sindaco di Seren del Grappa, Dario Scopel, il prezzo del legno al metro cubo è precipitato dai 60 euro di metà ottobre 2018, agli attuali 10/15 euro. Se questo si aggiunge l’assenza di una filiera di lavorazione sul territorio, il quadro si complica ulteriormente. Fino ad ora il legno prodotto veniva venduto ad imprese austriache che, dopo la lavorazione, rispedivano indietro dei semilavorati a prezzi più che raddoppiati. Scopel ha tenuto a sottolineare che questa lacuna deve essere colmata incentivando la creazione di reti di commercio sul territorio. Questo per poter contenere i costi che nel futuro saranno l’elemento chiave visto il crollo dei prezzi, e offrire nuovo lavoro. Le dimensioni del fenomeno le ha tracciate appunto il sindaco di Enego, Boscardin, il quale ha ricordato che nella piana di Marcesina, una delle zone più colpite, è dovuto intervenire per rafforzare la strada. Gli alberi da portare via sono talmente tanti che rischiava di non reggere: prima della tempesta passavano in media 200 camion carichi di legname all’anno. Negli ultimi due anni e mezzo ne sono passati 32 mila e se ne prevede il transito di altri 18-20 mila. Oltre ai prezzi che crollano, c’è anche un altro problema che affligge i boschi e i sindaci: il bostrico. L’eccezionale caldo dell’estate scorsa ha creato, infatti, le condizioni ottimali per la diffusione del parassita. La presenza del bostrico comporta due problematiche distinte. Da un lato gli alberi non ancora rimossi forniranno una materia prima pesantemente compromessa e non di prima qualità, dunque i margini di profitto delle vendite si assottiglieranno ulteriormente. Infine il bao, essendo un parassita, espone le piante ancora in vita al rischio di infestazioni letali. Il bosco è il principale elemento turistico di queste terre. Tutelarlo sarà una sfida di vitale importanza per il futuro delle comunità. (Roberto Meneghini).
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