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Vicenza, nell'area dell'ex Centrale del latte a San Bortolo va collocata la guardia medica

Ex centrale del latte palazzina d'angolo vera

L'are dell'ex centrale del latte durante i lavori di bonfica bellica. Si discute del suo futuro

Un intervento dei consiglieri comunali Giovanni Selmo e Cristina Balbi

Selmo Giovanni Selmo, consigliere comunale di minoranza a Vicenza
Sull’ex Centrale del latte nel quartiere di san Bortolo, i consiglieri comunali Giovanni Selmo  e Cristina Balbi sottolineano che “ancora non è chiaro quali siano i programmi dell’attuale amministrazione sulla palazzina d’angolo. Il progetto esecutivo prevede che nella palazzina d'angolo siano collocati i nuovi ambulatori del Servizio di continuità assistenziale (cioè l’ex guardia medica). Qui potete leggere la nota del Comune che annuncia i lavori nella zona. Tale previsione consentirebbe di liberare gli spazi di via Fincato (nel quartiere Ferrovieri) oggi non più adatti ad offrire il servizio di guardia medica e che potrebbero invece essere destinati ad ospitare la medicina di gruppo integrata, come il quartiere chiede; di collocare il servizio di continuità assistenziale in un luogo prossimo all'ospedale, facile da raggiungere e dotato di ampio parcheggio; di mantenere l'area dell'ex centrale del latte viva e presidiata anche in orario serale e notturno, dalle 20 alle 8”. “Ricordiamo – sottolineano Selmo e Balbi – che la maggioranza del sindaco Rucco in sede di Consiglio comunale ha bocciato nel febbraio 2019 un ordine del giorno che chiedeva di dar corso all'accordo con Ulss 8 e di dare attuazione al progetto esecutivo, redatto secondo le indicazioni e le specifiche tecniche fornite dall'Ulss proprio in previsione di rendere gli spazi adatti ad ospitare tale funzione”.
Cristina Balbi, consigliera d'opposizione in Comune a Vicenza
“In seguito non abbiamo più avuto notizie dal Comune e vorremo che il quartiere fosse informato sui progetti per l’edificio, una volta terminato”. “A maggior ragione chiediamo aggiornamenti sui tempi necessari allo sblocco dell’altro stralcio del progetto, di cui da tempo seguiamo con preoccupazione le sorti, fra ritardi e contenziosi. Quella parte del progetto, più onerosa e corposa, riguarda l’edificio centrale, destinato ad ospitare su più piani non solo le stanze per le attività delle associazioni del quartiere, ma anche un nuovo auditorium e un'ulteriore ampia sala, una grande terrazza per le attività all'aperto e spazi laboratoriali. E poi il parco, la piazza per eventi pubblici e la sala polifunzionale". "Più volte, in Consiglio comunale e in commissione abbiamo chiesto rassicurazioni sull’enorme ritardo accumulato, temendo che questo possa portare a una revoca del finanziamento ministeriale per mancato rispetto dei tempi di consegna dei lavori, secondo il cronoprogamma stabilito nel 2018”. “Abbiamo chiesto quali e di che natura fossero le interazioni fra l’amministrazione e il ministero, soprattutto a seguito della decisione di procedere con un nuovo bando - concludono Selmo e Balbi - ma dall’assessore abbiamo ricevuto risposte vaghe e indefinite. Su questa situazione procederemo con una richiesta di accesso agli atti. Continuiamo inoltre a chiedere che anche il sindaco, in prima persona, segua personalmente la vicenda interessandosi anche di incontrare e rassicurare i cittadini per garantire loro che l’area ex centrale non resterà un buco urbanistico”.
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