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La vendemmia 2024: sfide climatiche, innovazioni tecnologiche e sostenibilità nel settore vinicolo

Vendemmia 2024: il futuro del vino passa dalla sostenibilità

La vendemmia costituisce uno degli eventi più attesi e rilevanti nel settore enologico, un rituale annuale carico di aspettative, speranze e incertezze. La raccolta delle uve per il 2024 si prospetta particolarmente interessante per diverse ragioni, strettamente collegate ai mutamenti climatici, alle innovazioni tecnologiche e alle nuove tendenze del mercato.

 
«La vendemmia 2024 si preannuncia come un anno di grandi sfide e opportunità per il settore vinicolo – commenta Vincenzo Gottardo consigliere della Provincia di Padova con delega all’Agricoltura -. Le condizioni climatiche, l'adozione di nuove tecnologie e la crescente domanda di sostenibilità sono i tre fattori principali ad avere influito significativamente sull'annata. In Italia, così come nel resto del mondo, i viticoltori sono stati e saranno chiamati a dimostrare resilienza e capacità di innovazione per affrontare queste sfide e produrre vini di alta qualità. Gli esperti sono ottimisti, ma consapevoli che il successo della vendemmia 2024 dipenderà dalla capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e di ottimizzare le risorse a disposizione».         
 

Uno dei fattori determinanti per la qualità e la quantità del raccolto agricolo è indubbiamente il clima. Negli ultimi anni, si è osservato un aumento significativo di eventi meteorologici estremi, come ondate di calore, gelate tardive e piogge abbondanti, mettendo a dura prova i viticoltori. Per il 2024, gli esperti avevano previsto una continuazione di queste tendenze, che puntualmente si sono verificate. Per il quinto anno consecutivo sono state registrate temperature miti durante l'inverno. Le temperature minime e massime della stagione invernale hanno reso il 2023-2024 il secondo inverno più caldo della serie storica (1994-2023), sebbene con precipitazioni abbondanti rispetto ai due inverni precedenti. La primavera del 2024 si è distinta per temperature medie superiori alla norma, con minime che hanno raggiunto i valori più alti mai registrati nella serie storica 1994-2023, accompagnate da una quantità di precipitazioni superiore alla media stagionale (Fonte: Relazione generale previsioni vendemmiali 2024 Veneto).

«Abbiamo già registrato anomalie climatiche nei primi mesi dell'anno, con periodi di siccità alternati a piogge abbondanti o torrenziali – aggiunge Gottardo -. Questi fenomeni non solo influenzano la maturazione delle uve, ma possono anche aumentare il rischio di malattie della vite, come la peronospora e l'oidio, che richiedono il trattamento con prodotti fitosanitari».

Di fronte a queste sfide, la tecnologia sta giocando un ruolo sempre più rilevante. L'uso di droni per monitorare i vigneti, sensori per misurare l'umidità del suolo e sistemi di irrigazione intelligenti sono solo alcune delle innovazioni che stanno rivoluzionando la viticoltura.

«Questi strumenti tecnologici non solo aiutano a prevenire danni da eventi climatici estremi, ma permettono anche di migliorare la qualità del vino, monitorando in tempo reale lo stato di salute delle uve», osserva il consigliere.

Un altro fattore cruciale che i produttori stanno tenendo in considerazione, è la crescente domanda di vini sostenibili da parte del mercato. «I consumatori sono sempre di più attenti all'impatto ambientale dei loro acquisti e cercano prodotti che rispettino l'ambiente e promuovano pratiche agricole sostenibili: molte cantine stanno adottando pratiche di agricoltura biologica e biodinamica e attualmente la produzione si colloca intorno al 2 per cento sul totale», aggiunge Gottardo.

Nonostante le sfide, gli esperti sono generalmente ottimisti riguardo alla vendemmia 2024. In relazione alla produzione, a Padova le previsioni attese indicano una produzione superiore del +5/10 per cento rispetto al 2023 per Glera, Pinot e Chardonnay, un calo quantitativo per Moscato e Raboso, mentre il Merlot dovrebbe mantenersi stabile.

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