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Superbonus 110%

Veneto: record di interventi con il Superbonus 110%, ma spesa tra le più basse d'Italia

La regione si distingue per il numero di asseverazioni, ma l'investimento medio per intervento è tra i più contenuti del Paese

Il Veneto si conferma la regione italiana che ha fatto maggiormente ricorso al Superbonus 110% per migliorare l’efficienza energetica delle proprie abitazioni. Secondo i dati aggiornati al 31 agosto 2024, sono state 59.652 le asseverazioni depositate presso l’ENEA, con un’incidenza del 5,6% sul totale delle unità abitative presenti in regione. Nessun'altra regione d'Italia ha registrato un valore superiore, mentre la media nazionale si ferma al 4,1%.

Nonostante questo primato, la spesa media per ogni intervento in Veneto è stata tra le più basse d’Italia. Il costo medio per intervento è stato di 194.913 euro, superato solo da Sardegna e Toscana, che hanno registrato rispettivamente 187.440 euro e 182.919 euro per intervento. Al contrario, la media nazionale si attesta a 247.819 euro. Complessivamente, il costo totale per lo Stato in Veneto è stato di 11,6 miliardi di euro, pari al 9,5% della spesa totale nazionale.

"I proprietari di immobili in Veneto sono stati i più solerti nell’utilizzare questo bonus, anche se il valore economico medio degli interventi portati a detrazione è stato tra i più contenuti del Paese," spiega l'Ufficio Studi della CGIA di Mestre, che da tempo critica l'efficacia complessiva del Superbonus. Sin dalla sua introduzione nel luglio 2020, l’associazione ha sollevato perplessità sui costi per lo Stato e i benefici generati.

Con l’avvicinarsi della prossima legge di bilancio, le critiche si fanno sempre più accese. "Aver speso oltre 6 punti di PIL per efficientare un numero limitato di abitazioni fa arrabbiare chiunque abbia un minimo di buon senso", sottolinea la CGIA. In totale, lo Stato ha investito 123 miliardi di euro nel Superbonus, ma, secondo alcuni, l’iniziativa avrebbe beneficiato principalmente i proprietari di immobili con un’elevata capacità di reddito, trascurando le famiglie meno abbienti, che spesso vivono in edifici meno efficienti e in peggior stato di conservazione.

Anche sul fronte ambientale, i risultati del Superbonus sono oggetto di discussione. Nonostante il miglioramento dell’efficienza energetica, l’impatto sulla riduzione delle emissioni di CO2 appare modesto. Secondo la Banca d'Italia, i benefici ambientali potrebbero compensare i costi finanziari solo nel lungo termine, fino a 40 anni. Alcuni esperti sostengono che risultati migliori si sarebbero potuti ottenere incentivando l’elettrificazione dei sistemi di riscaldamento e la produzione di acqua sanitaria, riducendo così la dipendenza dal gas-metano.

Infine, la CGIA di Mestre propone un'alternativa radicale all'uso del Superbonus per l'edilizia privata. "Con 123 miliardi di euro avremmo potuto costruire 1,2 milioni di nuovi alloggi pubblici, 400.000 in più di quanti ne disponiamo attualmente", afferma l'Ufficio Studi. "Nel secondo caso, avremmo anche compiuto un'azione di giustizia sociale che la misura attualmente in vigore ha disatteso."

In conclusione, nonostante il successo del Superbonus in termini di numero di interventi, restano forti dubbi sull’efficacia dell'iniziativa dal punto di vista economico e sociale.

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