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Vertenze calde
22.10.2024 - 15:34
C'è tensione alla Fincantieri di Marghera, dove oltre 1100 lavoratori attendono sviluppi sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro 2024-2027. Martedì 22 ottobre, il Segretario generale della Fim Cisl Ferdinando Uliano ha incontrato più di 600 operai, esprimendo preoccupazione per il rischio di rottura nelle trattative con Federmeccanica. Uliano ha poi affrontato le delicate situazioni di Speedline e SuperJet International, realtà in crisi che mettono a rischio quasi 400 posti di lavoro.
Rinnovo contrattuale: situazione critica
Le difficoltà nelle trattative per il nuovo contratto nazionale, che riguarda migliaia di metalmeccanici, sono al centro delle preoccupazioni. "Sul contratto siamo a rischio rottura", ha dichiarato Uliano, puntando il dito contro la proposta di Federmeccanica, giudicata distante dalle richieste sindacali. "Ci sono divergenze significative, non solo sul salario, ma anche su orari di lavoro, sicurezza, welfare e stabilizzazione dei contratti", ha aggiunto, annunciando che entro il 15 novembre si aspettano passi avanti nei negoziati. Il malcontento tra i lavoratori cresce, specie di fronte all’aumento del costo della vita, che rende sempre più urgente una soluzione.
Speedline e SuperJet: il futuro appeso a un filo
Oltre al rinnovo contrattuale, Uliano ha portato l’attenzione su due vertenze cruciali per il territorio veneziano. La prima riguarda la Speedline di Santa Maria di Sala, azienda produttrice di cerchi per auto, dove 270 dipendenti attendono il verdetto del nuovo commissario Maurizio Castro, nominato il 18 ottobre. "La nomina di Castro è positiva, ma serve agire in fretta per mettere in sicurezza l’azienda e salvare i posti di lavoro", ha sottolineato Uliano, criticando la gestione del fondo Callista e della società Ronal, responsabili, secondo il sindacato, delle difficoltà attuali.
La seconda vertenza riguarda la SuperJet International di Tessera, che impiega 120 persone e rischia la liquidazione se entro il 31 ottobre non arriverà il via libera alla vendita al fondo emiratino MarkAB Capital. Il progetto potrebbe portare all’assunzione di 450 nuovi lavoratori, ma la decisione dipende ora dal governo italiano. "Non è accettabile che tutto sia fermo, il governo deve intervenire subito per evitare la perdita di un’azienda storica", ha concluso Uliano, lanciando un appello alle istituzioni.
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