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Sciopero nazionale degli autoferrotranvieri: ripercussioni anche in Veneto

I sindacati chiedono un aumento salariale e maggiore sicurezza sul lavoro in vista della terza giornata di sciopero

Venerdì 8 novembre, i lavoratori del trasporto pubblico aderiranno alla terza giornata di sciopero a livello nazionale per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto il 31 dicembre dello scorso anno. L'astensione dal lavoro coinvolgerà autisti di autobus e marinai di vaporetti, con una manifestazione a Roma che vedrà la partecipazione di sindacati e lavoratori da tutta Italia.

Secondo Marino De Terlizzi, Segretario aggiunto della Fit Cisl Veneto, il governo e le associazioni datoriali non hanno mostrato alcuna sensibilità rispetto alle richieste di rinnovo, che mirano a garantire un miglioramento delle condizioni economiche dei lavoratori. "La nostra richiesta è legittima", afferma il Segretario. "L’aumento salariale è ormai indispensabile per sostenere il potere di acquisto, che è diventato insostenibile per i lavoratori del settore".

Ma le problematiche non si limitano solo agli aspetti economici. La carenza di personale, che rende difficile reperire autisti e marinai per il servizio pubblico, sta diventando una delle principali preoccupazioni. "Le difficoltà a trovare risorse umane sono cresciute notevolmente", spiega De Terlizzi. "Un fenomeno che si riflette anche in altri settori come quello sanitario, dove la carenza di personale è altrettanto grave".

Un'altra problematica sempre più urgente è rappresentata dalle aggressioni ai danni dei lavoratori del trasporto pubblico, un fenomeno che sembra essere in aumento. La richiesta è quella di un intervento legislativo per prevenire e contrastare efficacemente questo fenomeno, che sta rendendo sempre più difficile svolgere questo lavoro. "Siamo preoccupati per questa deriva, non solo dal punto di vista sociale, ma anche dal punto di vista economico-retributivo. Le condizioni di lavoro stanno diventando insostenibili, e questo rende il lavoro nel trasporto pubblico sempre meno attraente per i nuovi assunti".

Con lo sciopero di venerdì, De Terlizzi si augura che il governo e le associazioni datoriali siano finalmente sensibilizzati sulla gravità della situazione e riaprano il tavolo delle trattative. "Chiediamo un rinnovo del contratto che non si limiti a un semplice aumento salariale, ma che preveda anche una conciliazione tra i tempi di vita e quelli di lavoro, rendendo di nuovo il nostro mestiere appetibile per chi desidera intraprendere questa carriera", conclude il Segretario.

L'auspicio è che il rinnovo del contratto e il miglioramento delle condizioni di lavoro possano portare a una maggiore stabilità e sicurezza per i lavoratori del settore, garantendo nel contempo un servizio pubblico efficiente e sicuro per la cittadinanza.

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