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Proposte sindacali
12.11.2024 - 09:32
Nella mattinata di ieri lunedì 11 novembre a Vicenza si è svolta l'assemblea regionale dei delegati e delle delegate di Cisl Veneto, con oltre 500 partecipanti riuniti per un confronto sui principali temi della Legge di Bilancio. Tra i punti al centro del dibattito, le proposte sindacali sulle priorità regionali e l'impatto potenziale delle decisioni del Governo sul territorio veneto.
La discussione si è tenuta in contemporanea con il vertice tra Governo e forze sociali a Palazzo Chigi, e si è incentrata sulle criticità che potrebbero derivare dai tagli di risorse, già evidenti in vari ambiti, per i cittadini, i lavoratori, le imprese e gli enti locali. Per la Cisl, il mancato supporto a iniziative chiave rischia di frenare la "twin transition", cioè l’integrazione tra innovazione digitale e sostenibilità, indicata come leva di crescita e competitività.
Durante l'assemblea, Cisl Veneto ha espresso soddisfazione per alcuni risultati ottenuti in fase di negoziazione con il Governo, ma ha anche evidenziato specifici rischi per il Veneto se alcune priorità non venissero garantite.
«Questo momento di confronto, di informazione e mobilitazione era necessario per dire parole di verità sulla Manovra 2025 e sollecitare il Governo a considerare quanto a Cisl non va bene» ha dichiarato Massimiliano Paglini, segretario generale di Cisl Veneto. «La Manovra finanziaria non è la panacea per tutti i mali, ma è uno strumento che consente di definire importanti tutele. Per questo giudichiamo con soddisfazione la conferma di importanti istituti che vanno a favore del sostegno dei redditi medi e bassi, così come l’indicizzazione delle pensioni».
Paglini ha inoltre manifestato preoccupazione per l'industria automotive veneta, settore già in crisi, e per la filiera moda, richiedendo il ripristino delle risorse specifiche. «In Veneto siamo preoccupati per l’automotive e per tutta la filiera moda che risente di carenze strutturali, perciò chiediamo con forza il ripristino delle risorse del fondo specifico di sistema,» ha aggiunto, richiedendo anche un aumento dei fondi destinati ai Comuni per sostenere i costi sociosanitari e i servizi alla popolazione.
Sulle stesse note, il segretario nazionale della Cisl, Ignazio Ganga, ha sottolineato l’importanza del contesto economico, sottolineando la necessità di bilanciare tra i limiti finanziari e le urgenze sociali. «Questa è una Manovra che va collocata nello scenario storico del momento, e che purtroppo deve tener conto di due scogli fondamentali, una sorta di Scilla e Cariddi tra i quali naviga il nostro Paese: il primo scoglio è la procedura d’infrazione per deficit eccessivo dello scorso luglio e il secondo sono i limiti finanziari imposti dal Patto di stabilità europeo. La posizione di Cisl parte dal considerare questo contesto».
Ganga ha confermato l'impegno della Cisl a livello nazionale per migliorare la Legge di Bilancio attraverso una serie di emendamenti volti a sostenere i redditi medio-bassi, le pensioni minime e il fondo per la non autosufficienza. «Rimaniamo molto critici rispetto al taglio inopportuno all’automotive. Riteniamo che sia vincente il confronto e quindi rimarremo inchiodati ai tavoli fintanto che ci saranno margini di modifica alla legge di bilancio», ha concluso.
Le preoccupazioni si estendono anche ai comuni veneti, già in difficoltà per il blocco del turnover al 75% per il 2025 e le carenze di personale, che rischiano di ostacolare l’erogazione dei servizi essenziali e di rallentare i progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Anche i fondi per la sanità e la scuola sono stati temi caldi, con un rischio di riduzione nelle assunzioni, soprattutto di medici e infermieri, su cui la Cisl ha insistito, chiedendo nuove assunzioni e più risorse per garantire i servizi sociosanitari ai cittadini.
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