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Scienza e salute
19.03.2025 - 15:06
Un importante passo avanti nella regolamentazione dei cibi prodotti in laboratorio: l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha garantito il massimo rigore scientifico nelle valutazioni, includendo test clinici e preclinici per ogni prodotto notificato. La decisione è stata accolta con favore da Coldiretti, che ha mobilitato 20 mila agricoltori a Parma per chiedere maggiore trasparenza e sicurezza nell’introduzione di nuovi alimenti derivati da colture cellulari e fermentazione di precisione.
"Abbiamo avuto un confronto aperto e costruttivo con i vertici dell’Efsa – dichiarano il presidente e il segretario di Coldiretti, Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo – e abbiamo apprezzato la loro disponibilità a chiarire le procedure di valutazione. Questo è un successo per gli agricoltori e per i consumatori, che avranno maggiori garanzie di tutela. La nostra iniziativa puntava a rafforzare la ricerca medica e il ruolo di Efsa: ora continueremo il nostro impegno a Bruxelles per regole ancora più trasparenti sui cibi di laboratorio e i prodotti ultraformulati".
Anche il presidente di Coldiretti Vicenza, Pietro Guderzo, sottolinea l'importanza della giornata: "Oggi segna un momento cruciale per l'agricoltura italiana ed europea. Vogliamo un’Europa che ascolti le esigenze dei cittadini e delle imprese produttive, garantendo una scienza libera e indipendente. L'agroalimentare deve essere un asset strategico e non un settore da demonizzare".
Coldiretti ha inoltre accolto positivamente l’impegno dell’Efsa a garantire che tutte le richieste di autorizzazione presentate prima del 1° febbraio 2025 saranno valutate secondo i più alti standard scientifici. Questo, affermano i vertici dell’associazione, assicurerà che ogni nuovo alimento venga sottoposto a parametri rigorosi di sicurezza, indipendentemente dalla data di presentazione della domanda.
Infine, Efsa ha confermato la volontà di operare con totale trasparenza, rendendo pubbliche le informazioni sui prodotti notificati, gli studi richiesti e i processi di valutazione scientifica. "Il dialogo tra cittadini, agricoltori e istituzioni europee – concludono Prandini e Gesmundo – è essenziale per garantire che l’innovazione alimentare proceda in armonia con la tutela della salute e del nostro modello agroalimentare".
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