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Sanità
02.05.2025 - 17:01
Un nuovo passo verso una sanità più inclusiva è stato compiuto questa mattina con la firma del protocollo d’intesa sperimentale tra Ulss 6 Euganea e numerosi enti del Terzo Settore attivi nel territorio padovano. L’accordo mira a rafforzare e sistematizzare collaborazioni già esistenti, offrendo servizi sanitari più efficaci, efficienti e integrati alle persone in condizione di vulnerabilità sociale ed economica.
Il protocollo nasce da un contesto già ricco di esperienze condivise. Da oltre 20 anni, grazie al Distretto socio sanitario Padova Bacchiglione, è attivo il Servizio Immigrazione, che ha visto nel tempo una forte collaborazione tra il servizio pubblico e gli enti del Terzo Settore. Le realtà firmatarie dell’accordo vantano una consolidata esperienza nell'assistenza a persone in povertà e marginalità.
Firmatari dell’intesa sono:
Fondazione Nervo Pasini – Cucine Economiche Popolari,
Croce Rossa Italiana – Comitato di Padova ODV,
Associazione Adam ETS – Partner Caritas Diocesana di Padova,
Medici in Strada,
Medici con l’Africa CUAMM,
Anteas – Coordinamento Provinciale di Padova.
I destinatari sono persone in condizione di vulnerabilità e marginalità, con bisogni sanitari non sempre facilmente gestibili attraverso i canali tradizionali. Tra questi:
anziani soli,
persone con disabilità,
donne in gravidanza,
nuclei monoparentali,
migranti,
cittadini senza dimora o non iscritti al SSN,
persone in transito o in attesa di regolarizzazione.
Gli ambiti d’intervento spaziano su più livelli:
Assistenza sanitaria di base: medicina generale, infermieristica, ambulatoriale e ospedaliera.
Tutela della maternità e della salute dei minori, vaccinazioni, cura e prevenzione delle malattie infettive.
Servizi amministrativi: accoglienza, orientamento, rilascio di tessere ENI e STP.
Prestazioni specifiche: esami diagnostici, gestione di patologie croniche, prescrizioni e assistenza specialistica.
Interventi per tossicodipendenze.
“Questa giornata segna l’avvio di un percorso condiviso, con l’obiettivo di garantire continuità, qualità e integrazione nei servizi sanitari”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’Ulss 6 Euganea, Paolo Fortuna.
Per Don Luca Facco (Fondazione Nervo Pasini), si tratta di “una rete attiva a servizio delle fragilità, per ridurre le disuguaglianze e costruire una comunità in cui nessuno si senta escluso”.
Il Dr. Giampietro Rupolo (CRI Padova) sottolinea come “la sinergia tra volontariato e istituzioni renda possibile una risposta più efficace ai bisogni della popolazione fragile”.
Dr. Carmelo Lo Bello (Medici in Strada) ribadisce: “Non aspettiamo che le persone vengano da noi. Siamo noi ad andare da loro. Questo protocollo ci aiuta a rendere l’azione più strutturata e concreta”.
Per Don Dante Carraro (CUAMM), il valore aggiunto sta nell’esperienza maturata in Africa, che oggi può essere messa al servizio anche della realtà padovana: “Portiamo ascolto, cure e dignità anche qui, dove c’è bisogno”.
Il protocollo si propone di contrastare la povertà sanitaria, fenomeno in crescita, potenziando l’accesso alle cure per le fasce più deboli. Gli enti firmatari si impegnano, nel rispetto delle proprie competenze, a fornire accoglienza, consulenza medico-infermieristica e, dove possibile, prestazioni sanitarie e amministrative.
Per garantire il coordinamento e il monitoraggio delle attività, è stato istituito un Gruppo Interistituzionale, composto da rappresentanti di tutte le parti coinvolte e coordinato da Ulss 6 Euganea.
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