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Italia delle Regioni

Dieta mediterranea, prevenzione e sanità pubblica: la ricetta di Gemmato per un’Italia più sana

Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato interviene al summit “L’Italia delle Regioni” a Venezia e lancia un appello per investire di più nella prevenzione, partendo dall’alimentazione tradizionale italiana

“Mangiare bene è un atto politico.” Potrebbe essere sintetizzato così l’intervento di Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, ospite al summit “L’Italia delle Regioni” tenutosi a Venezia. Gemmato ha sottolineato il valore della quarta edizione dell’evento e l’importanza del tema trattato: la promozione della corretta alimentazione come leva strategica per la prevenzione sanitaria.

“La dieta mediterranea – o meglio, la dieta italiana – non è solo una questione culturale o gastronomica: è uno strumento scientificamente provato di prevenzione contro patologie croniche non trasmissibili,” ha affermato Gemmato, citando dati che mostrano come l’adesione a questo stile alimentare comporti una riduzione fino al 9% di alcune forme tumorali, oltre a benefici rilevanti nella prevenzione di malattie metaboliche e cardiovascolari.

Il sottosegretario ha denunciato lo squilibrio nell’utilizzo delle risorse del Fondo Sanitario Nazionale, dove il 95% della spesa è ancora destinata alla cura e solo il 5% alla prevenzione: “Dobbiamo invertire questa tendenza. Investire nella prevenzione significa curare meglio, risparmiare risorse pubbliche e rendere più sostenibile il nostro sistema sanitario.”

L’alimentazione – ha continuato Gemmato – è la base di questo approccio: “Parlare di prodotti non ultraprocessati, di tradizione alimentare italiana, significa parlare di salute pubblica.” E le Regioni, con le loro peculiarità, giocano un ruolo chiave. “Ognuna delle nostre 21 regioni dà un contributo unico alla dieta mediterranea. La biodiversità alimentare italiana è un valore aggiunto che tutto il mondo ci invidia e studia.”

L'Italia, seconda solo al Giappone per aspettativa di vita, deve questa longevità in parte proprio alla sua alimentazione tradizionale. “La nostra dieta, quella che ci arriva dai nonni, ci proietta nel futuro. È un patrimonio da custodire e promuovere insieme alle Regioni, che hanno avuto la lungimiranza di mettere questo tema al centro del dibattito.”

Secondo Gemmato, è possibile unire le diversità regionali in una strategia nazionale: “Dal nord al sud, ogni territorio ha eccellenze: l’olio extravergine d’oliva del Meridione ricco di polifenoli, i legumi come fonte proteica vegetale, e tanti altri alimenti che fanno parte di una dieta che è ormai patrimonio dell’umanità.”

Un messaggio chiaro arriva dal palco veneziano: l’Italia deve guardare al futuro valorizzando il proprio passato. “Abbiamo un sistema alimentare unico, radicato nella cultura e nella storia. Se lo sappiamo proteggere e promuovere, diventa il nostro miglior alleato per un sistema sanitario più equo, sano e sostenibile.”

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