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Zaia: «Il Giro d’Italia senza il Veneto non esiste»

Dal ciclismo alla politica: il presidente della Regione fa il punto su più tematiche

«Non c’è Giro senza Veneto e non c’è Veneto senza Giro». Così il presidente della Regione Luca Zaia ha aperto il suo intervento in occasione del passaggio della Corsa Rosa nel territorio veneto, sottolineando con orgoglio il ruolo centrale che la regione ricopre all’interno del panorama ciclistico italiano. Un legame, quello tra il Veneto e il Giro d’Italia, che quest’anno si è tradotto in una vera e propria maratona rosa: da Rovigo a Vicenza, da Treviso ad Asiago, fino alla partenza da Piazzale S. Bortolo verso Trento, il Veneto è stato protagonista assoluto.

«Abbiamo fatto un bel contratto con RCS Sport e Mauro Vegni – ha spiegato Zaia – con tappe che attraversano la Marca, la provincia più ciclistica d’Italia, casa di marchi come Pinarello e cuore pulsante dello sport system di Montebelluna». E già si guarda al futuro: «Per il 2026 abbiamo delle idee, il 9 luglio ci incontreremo con i vari portatori di interesse per costruire le prossime tappe».

Sentenza della Consulta: «Le decisioni si rispettano»
Nel corso dell’intervista, Zaia ha anche affrontato il tema delle mamme arcobaleno e della recente sentenza della Corte Costituzionale che impone il riconoscimento dei figli nati da coppie omogenitoriali. Pur senza esprimere un giudizio nel merito, ha ricordato che «le sentenze si applicano, anche se non condivise. I sindaci possono anche decidere di farsi sostituire, ma in un Paese di diritto vanno rispettate».

Manutenzione stradale e fondi: «Tagli preoccupanti»
Non sono mancati riferimenti alle infrastrutture. Il governatore ha lanciato l’allarme per i tagli del governo alle risorse per la manutenzione stradale: «Sulla Marca ci sono 4 milioni in meno. È un tema ricorrente, non solo con questo esecutivo. Ma va detto che oggi lo spread è sotto i 100 punti, un risultato mai visto prima. Il costo del denaro è sceso e possiamo sperare in nuovi investimenti».

Zaia ha poi rivendicato l’impegno della Regione nella difesa del suolo e nella sicurezza idrogeologica, ricordando che dal 2010 il Veneto ha investito quasi tre miliardi in opere strategiche: «Le infrastrutture non sono solo opere pubbliche, sono garanzia di sicurezza per i cittadini».

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