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Economia e turismo
04.06.2025 - 15:50
Il turismo termale veneto è a un bivio. A dirlo è Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto, che invita a fare il punto sulla situazione e a tracciare una nuova rotta per il futuro del comparto.
«I numeri parlano chiaro: assistiamo a un calo generale delle presenze, in particolare da parte del mercato estero, mentre aumentano gli arrivi complessivi e cresce il turismo italiano», spiega Schiavon. Una dinamica che, pur non segnalando il declino del prodotto termale, evidenzia la necessità di una sua profonda revisione.
«Non possiamo più pensare alle terme solo come luogo di cura o terapia. È tempo di abbracciare una visione più ampia, olistica, che metta al centro il benessere complessivo della persona», afferma. Il concetto chiave è wellbeing, inteso come esperienza multisensoriale che unisce trattamenti termali, attività all’aria aperta, scoperta del territorio, enogastronomia e turismo slow.
Schiavon sottolinea come il Veneto abbia tutte le carte in regola per offrire un’offerta integrata di alta qualità: «Chi viene alle terme può anche scoprire un territorio straordinario, pedalare tra colli e vigneti, gustare eccellenze locali. Il mercato oggi chiede proprio questo: un’esperienza autentica e completa».
Per il presidente di Federalberghi, il rilancio del termalismo passa quindi da un ripensamento dell’offerta, che deve uscire da schemi tradizionali e puntare sulla sinergia tra turismo del benessere, cultura e natura. Una sfida che potrebbe trasformare una crisi in un’opportunità.
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