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Economia e turismo
04.06.2025 - 16:35
Un campanello d’allarme suona forte dal cuore del termalismo veneto, con dati preoccupanti e un urgente appello a cambiare rotta. Walter Poli, presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto, ha delineato il quadro durante un recente incontro promosso dall’Associazione Albergatori: «In poco più di vent’anni abbiamo perso seicentomila presenze turistiche, il numero degli stranieri si è dimezzato e la permanenza media è scesa da quasi sette giorni a poco più di tre».
Il declino, ha spiegato Poli, non può più essere ignorato. «Serve una strategia chiara e azioni concrete, a partire dalla promozione mirata verso i mercati tradizionali come Germania e Austria, ma senza tralasciare quelli emergenti. Inoltre, è indispensabile migliorare i collegamenti con Padova, i Colli Euganei e soprattutto l’aeroporto di Venezia per facilitare l’accesso».
Un altro nodo cruciale riguarda l’utilizzo dell’imposta di soggiorno, che ogni anno frutta circa sei milioni di euro ai Comuni di Abano e Montegrotto. «Questi fondi devono essere reinvestiti per potenziare l’attrattività del territorio». Infine, Poli ha sottolineato l’importanza della ricerca e formazione: «Il Centro Studi Pietro d’Abano, attivo da 44 anni, necessita di un finanziamento stabile. Il nostro impegno ha già raggiunto dieci milioni di euro, ma serve sostegno istituzionale per continuare a collaborare con università e enti scientifici».
Sul fronte istituzionale, l’assessore regionale al Turismo e all’Agricoltura, Federico Caner, ha presentato una visione di termalismo moderno e integrato. «Oggi più che mai bisogna puntare su un’offerta turistica a 360 gradi, valorizzando non solo il benessere ma anche l’aspetto curativo delle acque termali, una risorsa straordinaria finora sottovalutata».
Caner ha rimarcato l’importanza di legare il termalismo al patrimonio culturale, naturalistico e sportivo del territorio. «Esperienze di cicloturismo, visite a Padova e alle sue bellezze artistiche possono arricchire il soggiorno, creando un’offerta più completa».
L’assessore ha infine ricordato gli interventi già in corso per la ristrutturazione delle strutture termali, ma ha evidenziato come sia necessario un ulteriore sforzo per migliorare accoglienza e qualità. «L’obiettivo è trasformare il termalismo in un motore strategico del turismo veneto, capace di coniugare salute, cultura e sostenibilità».
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