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Eccellenza sanitaria
11.06.2025 - 15:43
Le liste d’attesa sanitarie in Veneto registrano una riduzione senza precedenti. Secondo i dati ufficiali presentati oggi a Venezia dal Presidente della Regione, Luca Zaia, e dall’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, il piano straordinario messo in campo a partire da maggio 2023 ha portato a risultati significativi su tutti i fronti.
Nel periodo compreso tra maggio 2023 e dicembre 2024, il numero di prestazioni da erogare entro 10 giorni è passato da 502 a zero. Quelle da effettuare entro 30 giorni sono diminuite dell’87%, da 82.211 a 10.814, e quelle entro 60 giorni sono calate del 77%, da 74.489 a 17.381. Il trend positivo è proseguito anche nel primo semestre del 2025: zero attese per le urgenze immediate, -80% per le prestazioni entro 30 giorni (scese a 2.202), e -69% per quelle entro 60 giorni (ridotte a 5.304).
Impressionante anche il miglioramento nelle classi di priorità D (differibile) e P (programmabile): la prima è passata da 82.811 a 2.201 (-94%), la seconda da 74.169 a 5.304 (-97%).
“Sono dati eccezionali – ha dichiarato Zaia – frutto del grande lavoro di medici, infermieri, tecnici, amministrativi e dell’intera macchina sanitaria regionale. Abbiamo scelto, già dal 2013, di porci obiettivi più stringenti rispetto ai tempi nazionali: ciò che oggi appare come un successo, altrove sarebbe stato considerato già un traguardo anni fa”.
Zaia ha sottolineato come l’emergenza delle liste d’attesa si sia acuita con il Covid, quando circa 500 mila prestazioni rimasero in sospeso a causa delle chiusure forzate. A questa situazione si sono sommate criticità strutturali: la carenza di personale medico, l’aumento della domanda dovuto a nuove tecnologie diagnostiche, la medicina difensiva e un numero non trascurabile di prescrizioni improprie.
Manuela Lanzarin ha illustrato l’articolato piano operativo che ha permesso di recuperare ritardi storici: “Abbiamo avviato un Piano straordinario con riunioni settimanali di una cabina di regìa dedicata, utilizzato integralmente i 74 milioni stanziati dal Governo in due anni e lanciato otto bandi per il reclutamento di medici in libera professione. Ne sono stati assunti 130, subito operativi nella riduzione delle attese”.
Per il 2025, nonostante il venir meno dei fondi statali dedicati, la Regione ha già trovato nuove risorse per altri 45 milioni. “Abbiamo trasmesso tutti i dati alla piattaforma nazionale, anche se – ha concluso l’assessore – al momento non è possibile fare un confronto diretto con le altre regioni”.
Un modello di gestione che, secondo i vertici regionali, dimostra come con programmazione, risorse e lavoro di squadra sia possibile trasformare un’emergenza in un caso virtuoso a livello nazionale.
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