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Metalmeccanici in marcia a Mestre: “Un contratto dignitoso per non affondare l’industria”

Palombella (Uilm): “Serve rispetto per chi manda avanti il Paese”

Una lunga onda di tute blu ha attraversato Mestre questa mattina, venerdì 20 giugno 2025, per chiedere a gran voce il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, scaduto ormai da un anno. Lo sciopero, indetto a livello nazionale da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm, ha registrato un'adesione significativa anche in Veneto, dove la manifestazione regionale ha portato in strada migliaia di lavoratori.

Corteo dal cuore industriale alla piazza cittadina

Il punto di partenza è stato simbolico: i cancelli di Fincantieri, icona della cantieristica veneziana. Già dall’alba si è tenuto un volantinaggio davanti allo stabilimento, poi la partenza del corteo lungo la SR11. I manifestanti, compresi quelli arrivati in treno alla stazione di Mestre, si sono uniti in Corso del Popolo, proseguendo attraverso piazza XXVII Ottobre e via Poerio, fino al cuore pulsante della città: piazza Ferretto, dove si è svolto l’intervento finale.

La voce della Fiom Veneto

Alle dichiarazioni dei sindacati si aggiungono anche quelle di Antonio Silvestri, segretario regionale della Fiom Veneto, allegato a questo articolo. Silvestri sottolinea l’importanza della mobilitazione come momento di unità e forza per ottenere un contratto che risponda alle esigenze reali dei lavoratori, evidenziando come la situazione attuale rischi di compromettere la tenuta stessa dell’industria metalmeccanica veneta.

La politica si schiera con i lavoratori

Anche la politica locale ha voluto far sentire la propria voce. Monica Sambo, segretaria comunale del Pd a Venezia, ha espresso piena solidarietà ai manifestanti.

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