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01.07.2025 - 10:05
Il caldo intenso di giugno ha messo a dura prova gli allevamenti della provincia di Vicenza, con un impatto significativo sulla produzione di latte e il benessere degli animali. Secondo Coldiretti Vicenza, le vacche da latte stanno registrando un calo produttivo che si aggira intorno al 15%, a causa dello stress termico dovuto a temperature ben superiori alla soglia ideale di 22-24 gradi.

Pietro Guderzo, presidente di Coldiretti Vicenza, spiega che il caldo non influisce solo nell’immediato, ma porta conseguenze durature: “Con il rialzo delle temperature gli animali mangiano meno, bevono molto di più, e producono meno latte. Per far fronte a questa emergenza nelle stalle sono già stati potenziati gli abbeveratoi e sono in funzione ventilatori e doccette rinfrescanti per alleviare il disagio".
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Il consumo d’acqua è raddoppiato, arrivando fino a 140 litri al giorno per vacca, mentre aumentano anche i costi energetici necessari per mantenere condizioni accettabili all’interno degli ambienti. Ma non sono solo le bovine a soffrire: anche i maiali mostrano una riduzione dell’appetito, i polli depongono fino al 10% di uova in meno e le api, indicatori sensibili della salute ambientale, riducono la loro attività compromettendo la produzione di miele.
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“Gli animali sono parte integrante dell’azienda agricola, non solo risorse economiche,” sottolinea Guderzo, “per questo negli ultimi anni il benessere animale è diventato una priorità imprescindibile, con l’adozione di sistemi avanzati per migliorare le condizioni di vita".
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