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Il Veneto trascina gli Azzurrini sul tetto d'Europa: Francia rimontata 3-2 in finale

Agli Europei di Cittadella l'Italia U17 porta a casa il primo storico oro della Nazionale italiana di hockey inline

Traguardo storico per la Nazionale di hockey inline: dopo un cammino praticamente perfetto ai gironi, i giovanissimi di Rigoni e Grigoletto trionfano in finale contro la Francia U17.

I sei giorni di hockey di altissimo livello nella splendida cornice del Palasport di Cittadella, dove gli azzurrini hanno versato lacrime e sudore, si sono conclusi con un successo insperato dagli addetti ai lavori. Con la vittoria ai gironi per 4-2 proprio contro l'Italia, infatti, i transalpini si erano confermati come la squadra più forte del torneo insieme alla Repubblica Ceca, che ha concluso un percorso perfetto dall'altra parte del tabellone.

Dopo questa sconfitta, però, i nostri giovani hanno blindato la propria porta e non hanno più perso una partita. Belgio e Slovacchia sono cadute ai gironi, rispettivamente per 9-4 e 7-6. Poi è stato il turno della Gran Bretagna agli ottavi, schiantati con un perentorio 6-1. Il vero banco di prova, però, è stata la semifinale con i Cechi: 4-1 in rimonta alla fine del primo tempo e poi una buona fase difensiva per il 7-4 finale, impensierito solo da due gol cechi negli ultimi due minuti.

Sembrava già l'Europeo dei sogni, a prescindere da come sarebbe andata la finale, nella quale i Francesi erano nettamente favoriti. Ma gli Azzurrini sono scesi in campo con spensieratezza e determinazione, due emozioni apparentemente contraddittorie, ma in realità proprie dei veri campioni.

L'Italia si schiera in campo in modo ordinato e seguendo alla lettera le indicazioni di CT e allenatori, conquistando diverse occasioni da gol nei primi tre minuti di gioco, alle quali il portiere francese, Julien Cottiaux, risponde presente. Rassicurati dalla prestazione dell'estremo difensore, i Bleu iniziano a fare il proprio gioco e capitan Montaclair, sfruttando una distrazione difensiva, trafigge il portiere azzurro con un gran tiro all'angolino a 5 minuti dal fischio d'inizio. Corazzari prova ad arrivarci col guantone, ma si tratta di una rasoiata imparabile. 1-0 e disco al centro.

La Francia vince tutti i contrasti fisici, ma l'Italia non si demoralizza e continua a fare la propria partita, finché, a 8 minuti dall'intervallo, sono gli avversari a rompere gli schemi difensivi e, dopo una bellissima finta, il capitano asiaghese degli Azzurrini, Gabriel Oro, fa partire un tiro identico a quello della sua controparte d'oltralpe e riporta il match in parità. Per 40 secondi.

Dopo un contatto dubbio in cui Oro viene travolto da un avversario, con la coppia arbitrale che lascia correre (il metro europeo si è dimostrato, nel corso di tutto il torneo, molto più permissivo di quello italiano), il solito Montaclair recupera il disco e insacca di rovescio alle spalle di Corazzari.

Seguono varie occasioni per parte, con la Francia che centra il palo al minuto 5.55, e Bastianoni che si mangia un gol a portiere battuto un minuto dopo. Fortunatamente, nella stessa azione un suo compagno aveva preso una bastonata e l'azione si conclude con un power play dell'Italia. I nostri però sprecano la superiorità numerica, anche grazie al capitano dei Bleu che coordina alla perfezione la fase difensiva. Si va quindi all'intervallo sul 2-1 francese.

L'Italia ritorna benissimo in campo, con i primi minuti della ripresa che sono solo a tinte azzurre. Un piccolo spavento al minuto 13.30, quando il numero 8 francese scarta tre avversari e scalda il guantone di Corazzari, ma per il resto sembra una partita completamente diversa. Poco prima della metà del tempo, è di nuovo il nucleo asiaghese dell'Italia a brillare: Gloder ci prova con un tiro tra le gambe del portiere avversario. Cottiaux si butta a terra e prende il disco, che però non si ferma e scivola lentamente oltre la linea di porta. Di nuovo parità.

Col risultato di nuovo in bilico, le squadre si allungano e fioccano le occasioni da entrambe le parti. A 8 minuti dal termine, il cittadellese Leandro Securo, tra le mura della sua città natale, finta un tiro sul secondo palo e sfrutta lo "screen" del capitano avversario, fin qui perfetto, per beffare nuovamente Cottiaux. Il disco gli passa sotto il bastone e lo stadio esplode in un boato.

Coach Seguy chiama il timeout per la Francia, ma è la panchina azzurra quella con le idee più chiare sul da farsi, come ha spiegato Luca Rigoni nel post-partita:

Otto minuti di quello che potrebbe sembrare un catenaccio calcistico, ma che in realtà ha mandato completamente in tilt gli avversari. Continui ripiegamenti difensivi alternati a incursioni letali hanno costretto la Francia ad allungarsi senza poter costruire alcuna azione.

Ogni volta che gli avversari toccano il disco il pubblico tremava, ma a due minuti dalla fine, anche gli spalti iniziano a credere ai propri occhi: il sogno sta diventando realtà. Poi il fatidico triplice fischio, e la festa esplode. Tutti i ragazzi si riversano in campo per abbracciarsi, mentre sugli spalti partono cori e sirene.

L'Italia è campione d'Europa!

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