Un passo avanti decisivo nel trattamento delle patologie neurologiche più complesse: è stato effettuato il primo intervento di impianto di un neurostimolatore cerebrale profondo (DBS) nella nuova sala operatoria ibrida dell’Azienda Ospedaliera di Padova, a cura dell’équipe della UOC di Neurochirurgia Pediatrica e Funzionale diretta dal prof. Luca Denaro.
L’utilizzo della sala ibrida ha rappresentato un salto di qualità in termini di sicurezza e precisione: questa struttura avanzata consente infatti di ridurre i rischi legati agli spostamenti del paziente, migliorare il controllo intraoperatorio e accorciare i tempi chirurgici.
Una tecnologia che cambia la vita dei pazienti
La Deep Brain Stimulation (DBS) è una tecnica che prevede l’impianto di un dispositivo in grado di stimolare aree profonde del cervello tramite impulsi elettrici. È utilizzata con risultati eccellenti per alleviare i sintomi del morbo di Parkinson (fino al 70%), ridurre la necessità di farmaci, controllare il tremore essenziale, e trattare forme gravi di distonia genetica infantile. Viene impiegata anche nei casi di epilessia resistente ai farmaci.
Il trattamento è possibile grazie alla collaborazione di un’équipe multidisciplinare che comprende neurologi, neuroradiologi, psicologi e anestesisti.
Un'attività clinica e scientifica d'eccellenza
La UOS di Neurochirurgia Stereotassica e Funzionale, diretta dal prof. Andrea Landi, ha già portato a termine 74 interventi di DBS, di cui due su pazienti pediatrici, seppur finora in sale operatorie non ibride.
La Neurochirurgia Pediatrica e Funzionale si distingue per una presa in carico integrata, sia in urgenza che in elezione, di adulti e bambini, in sinergia con i reparti di Otorinolaringoiatria, Chirurgia Plastica, Maxillo Facciale, Pediatrica, Vertebrale e Anatomia Umana. Collabora inoltre attivamente con lo IOV (Istituto Oncologico Veneto).
Nel solo 2024, la struttura ha dimesso 283 pazienti (di cui 91 bambini), ha seguito 83 pazienti in day hospital (77 pediatrici) e ha eseguito 351 interventi chirurgici, 128 dei quali su minori.
Ricerca e formazione: il futuro della neurochirurgia passa da Padova
L’équipe è attualmente impegnata in progetti di ricerca clinica sui disturbi del movimento, neuro-oncologia ed epilessia farmacoresistente, affermandosi come punto di riferimento nel panorama nazionale.
La UOC è inoltre sede della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia dell’Università di Padova, e coordina una rete formativa estesa che coinvolge i centri di Padova, Mestre, Treviso, Udine e Vicenza, contribuendo alla crescita di una nuova generazione di specialisti.
Un'eccellenza che unisce clinica, tecnologia, ricerca e formazione, portando Padova al centro della neurochirurgia funzionale europea.
Ha espresso la sua soddisfazione il Direttore Generale dell'Azienda Ospedale Università di Padova Giuseppe Dal Ben: "Siamo un'eccellenza d'Italia e d'Europa: abbiamo fatto un'intervento di altissimo livello. Questo è il futuro, si continua a lavorare sulle nuove tecnologie. La nostra realtà deve mantenersi al livello di polo d'eccellenza".
É arrivato anche il commento sui recenti casi di West Nile che hanno colpito il Veneto: "Siamo molto attenti alle patologie infettive. C'è questo caso nel nostro reparto, ma non ci spaventa. Non è il primo caso e non sarà l'ultimo. Nel territorio c'è un'attività di prevenzione molto importante".