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L'intervista a il Veneto in diretta

Marino Finozzi: “Il dolore può diventare speranza. Così ho scelto di servire i bambini”

Il nuovo presidente della Fondazione Città della Speranza racconta il suo impegno ventennale e il ruolo centrale della ricerca pediatrica per salvare vite

La sua è una storia che nasce da una ferita personale e si trasforma in dedizione collettiva. Marino Finozzi, da pochi mesi presidente della Fondazione Città della Speranza, ha raccontato ai microfoni di Veneto per il Sociale il cammino che lo ha portato, da semplice volontario, a guidare una delle realtà più attive nella ricerca scientifica pediatrica in Italia.

Da vent’anni al fianco della Fondazione, Finozzi ha deciso di dedicare il suo tempo all’impegno civile dopo aver vissuto un lutto familiare legato alla malattia. Un’esperienza che ha segnato il suo percorso e che oggi si traduce in un’azione concreta a favore della cura dei bambini e del sostegno alle loro famiglie.

Nel corso dell’intervista, il presidente ha ripercorso le tappe fondamentali dell’ente: dalla nascita della Torre della Ricerca – oggi Istituto di Ricerca Pediatrica (IRP) – fino alla gestione di una rete ampia e capillare fatta di volontari, gemellaggi con oltre 200 Comuni e trasparenza gestionale. “Ogni euro donato è un seme di futuro” – spiega –. Il 96–97% delle risorse raccolte viene impiegato direttamente nei progetti scientifici.

Da oltre 12 anni, la Torre è il cuore pulsante di un progetto che unisce solidarietà e scienza: un polo di eccellenza che lavora per ridurre l’incidenza e la mortalità delle malattie pediatriche, rendendo possibile ciò che un tempo era impensabile.

La vera forza della Fondazione sono le persone”, ha affermato Finozzi, riferendosi all’esercito silenzioso di volontari, donatori, medici e ricercatori. L’obiettivo è chiaro: “Costruire un futuro in cui ogni bambino abbia una possibilità in più di guarire”.

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