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L'intervista a il Veneto in diretta
08.10.2025 - 08:25
Da oltre trent’anni in prima linea contro la violenza di genere, il Centro Veneto Progetti Donna è oggi una delle realtà più solide e attive nel panorama dell’accoglienza e del sostegno alle donne vittime di abusi. A raccontarlo, ospite della rubrica Veneto per il sociale, è Mariangela Zanni, presidente dell’associazione, che guida una rete capillare composta da 5 centri antiviolenza, 8 sportelli territoriali e 7 case rifugio distribuite nella provincia di Padova.
Ogni anno, oltre 1.000 donne trovano ascolto, protezione e un cammino di rinascita grazie al lavoro quotidiano di operatrici e volontari. Ma l’impegno del Centro non si ferma all’accoglienza.
Tra i progetti più delicati e significativi portati avanti dall’associazione c’è quello dedicato agli “orfani speciali”, i figli delle donne uccise dai loro compagni o ex.
“Sono bambini e ragazzi segnati per sempre – racconta Zanni –. A loro cerchiamo di offrire supporto psicologico, stabilità e soprattutto una possibilità concreta di futuro.”
Un lavoro silenzioso ma fondamentale, spesso lontano dai riflettori, che si aggiunge alla gestione, dal 2023, del numero nazionale 1522, il servizio attivo 24 ore su 24 per segnalare situazioni di violenza e stalking.
Oltre all’emergenza, però, c’è anche la prevenzione. “Il rispetto si insegna, fin da piccoli”, afferma Zanni con convinzione. Il Centro infatti è molto attivo nelle scuole del territorio, dove propone percorsi formativi su parità di genere, gestione delle emozioni e cultura del consenso.
La forza dell’associazione risiede nelle persone che ogni giorno mettono tempo, competenze e cuore a servizio degli altri. “I nostri volontari trasformano l’ascolto in sostegno concreto. Spesso sono proprio loro il primo volto amico che una donna incontra quando trova il coraggio di chiedere aiuto.”
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