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Turismo digitale

Padova al passo con l’innovazione: intelligenza artificiale e turismo tra opportunità e sfide per le destinazioni venete

Il professor Rodolfo Baggio spiega come l’uso consapevole della tecnologia possa aiutare le strutture turistiche a gestire flussi di visitatori e preservare l’equilibrio con le comunità locali

La città di Padova si conferma crocevia di innovazione e cultura con il forum Digital Tourism, svoltosi oggi all’auditorium del Centro Culturale San Gaetano. Tra i relatori di spicco, il professor Rodolfo Baggio, docente all’Università Bocconi ed esperto di tecnologie applicate al turismo, ha messo sotto la lente il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale nella gestione delle destinazioni turistiche.

“L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il settore”, ha spiegato Baggio, “ma non è una bacchetta magica. Serve come strumento per alleggerire compiti complessi e coordinare i processi, non per risolvere tutto da sola”.

Secondo l’esperto, le strutture turistiche venete possono trarre grandi benefici da strumenti digitali ben calibrati, soprattutto quando le risorse o il personale non sono sufficienti. “La tecnologia può aiutare a gestire la domanda e l’offerta, coinvolgere turisti, albergatori e residenti, e trovare un equilibrio che vada bene per tutti”, ha aggiunto.

Uno dei temi centrali dell’intervento è stato proprio l’equilibrio tra visitatori e comunità locali. “Bisogna pensare alla sostenibilità prima dei numeri. In molte località si riesce, ma nelle mete più gettonate c’è il rischio della ‘sindrome del destination man’: esultare per migliaia di turisti in più senza considerare le conseguenze sul territorio e sui residenti”.

Baggio ha sottolineato che la crescita dei flussi turistici deve andare di pari passo con la tutela dell’ambiente e la qualità dell’esperienza offerta. “Se puntiamo solo ad aumentare i visitatori, a pagarne il prezzo sono l’ambiente, le persone e la qualità stessa del turismo”, ha avvertito.

Il docente ha invitato a usare la tecnologia con consapevolezza, ricordando che strumenti digitali mal progettati possono essere più dannosi che utili. “ChatGPT e altri strumenti simili sono comodi e pratici, li uso anch'io, ma vanno impiegati conoscendo i loro limiti. Sono strumenti di supporto, non soluzioni miracolose”.

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