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Morte sul lavoro

Operaio precipita dal tetto e muore a San Biagio di Callalta, la denuncia dei sindacati

La Uil Veneto denuncia l’aumento esponenziale delle vittime sul lavoro: “Una vera emergenza, nel 2025 le morti sono triplicate rispetto all’anno precedente”

Un nuovo tragico incidente sul lavoro ha colpito la provincia di Treviso. A San Biagio di Callalta, un operaio ha perso la vita dopo essere precipitato da un’altezza di circa sette metri, mentre stava lavorando alla sistemazione di un tetto. Il dramma si è consumato rapidamente, lasciando sgomenta la comunità locale e rilanciando l’allarme delle organizzazioni sindacali sul tema della sicurezza.

“È sconvolgente – dichiara Gian Luca Fraioli, coordinatore Uil Veneto Treviso –. I morti sul lavoro sembrano un bollettino di guerra. Pochi giorni fa piangevamo la morte del giovane Durbala in Trentino, oggi un’altra tragedia nel nostro territorio”.

I dati parlano chiaro e sono allarmanti. Secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering, basato su rilevazioni Inail, in Veneto le morti sul lavoro sono passate da 7 nel primo trimestre del 2024 a 21 nello stesso periodo del 2025. “Numeri che devono far riflettere, perché parliamo di vite spezzate e famiglie distrutte”, sottolinea Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto.

Il sindacato ribadisce il proprio impegno all’interno del progetto nazionale «Zero morti sul lavoro», che punta su campagne di sensibilizzazione, formazione e accordi con le istituzioni e le parti datoriali. Tuttavia, si denuncia un pericoloso arretramento: “Negli ultimi anni si era registrato un leggero miglioramento, ora però tutto sembra peggiorare di nuovo. Anche nelle aziende più attente, la tragedia può essere dietro l’angolo”.

Per la Uil è necessario un cambio di passo concreto, che coinvolga istituzioni, imprese e lavoratori: “Non possiamo più permetterci l’indifferenza. Ogni morte sul lavoro è una sconfitta per l’intera società”.

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