Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Intervista al vicino

Castel D'Azzano: un vicino racconta la vita dei fratelli Ramponi e la drammatica esplosione che ha scosso la comunità

Marcello Fusini, vicino di casa, ripercorre ricordi e particolari della famiglia della Lessinia che ha causato l’incidente a Castel D'Azzano

La comunità di Castel D’Azzano fatica a riprendersi dalla drammatica esplosione che ha coinvolto i fratelli Ramponi. A parlare è Marcello Fusini, vicino di casa da anni, che racconta con amarezza e incredulità quanto accaduto.

“Conosco Dino da quando andavamo a scuola insieme, dai sei ai quattordici anni – racconta Fusini – poi ci siamo persi di vista. Non avevamo rapporti particolari, né buoni né cattivi”.

Nonostante ciò, ricorda episodi che avevano già attirato l’attenzione dei vicini: “Li abbiamo visti salire sul tetto e sedersi lì sopra l’anno scorso. C’erano pompieri e carabinieri con materassi pronti sotto, perché non si sa mai fino a che punto una persona può spingersi”.

Sull’esplosione, Fusini ammette di essere rimasto sorpreso: “Sono arrivato alle sei del mattino, quando ormai era successo. Non so cosa avessero piazzato dentro, e sinceramente non me l’aspettavo”.

La famiglia Ramponi era profondamente legata al territorio: “Sono qui da ottant’anni – racconta Fusini – avevano un attaccamento incredibile al bestiame. In casa non avevano corrente, l’acqua la prendevano dalla pioggia, ma fuori c’erano telecamere e un faro per proteggere le mucche”.

I fratelli gestivano diversi animali, con una decina di mucche ancora presenti sui terreni dopo la tragedia. Alcune sono state spostate dai veterinari, altre restano nelle vicinanze, sempre sui terreni di famiglia.

Fusini conclude con una riflessione amara: “Forse si poteva fare qualcosa prima, ma è facile parlare dopo. Lo Stato è forte, ma chi è debole a volte resta solo. Ci sono molte domande a cui bisognerebbe dare risposta prima che succeda un’altra tragedia”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione