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Elezioni regionali 2025
03.11.2025 - 14:19
Trasporto pubblico gratuito per i giovani fino a 26 anni, biglietto regionale unico e digitale e rilancio del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR). Sono i tre pilastri della seconda delle sette “mosse per il Veneto Futuro”, presentata oggi alla stazione dei bus di Treviso da Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra.
«La mobilità è la spina dorsale del Veneto policentrico e la chiave del suo sviluppo economico e sociale – ha spiegato Manildo –. Ma in questi anni è mancata una regia regionale, capace di tenere insieme i territori e i diversi livelli di pianificazione. Ora serve una visione unitaria e sostenibile».
Il primo intervento, dal forte valore sociale ed educativo, riguarda i giovani: trasporto pubblico gratuito o semi-gratuito per studenti e lavoratori under 26. «Vogliamo che i ragazzi riscoprano il trasporto pubblico come scelta quotidiana e intelligente – ha aggiunto Manildo –. Ci ispiriamo a modelli già sperimentati in parte in altre città e regioni italiane, ma soprattutto in Europa, come quello spagnolo: un abbonamento rimborsabile che restituisce integralmente il costo a chi utilizza regolarmente bus o treni. Più utilizzi un mezzo pubblico, meno lo paghi: fino alla completa gratuità a certe condizioni. È un modo intelligente e coraggioso per incentivare la mobilità sostenibile e ridurre l’uso dell’auto privata».
La proposta è stata elaborata da un gruppo di oltre 60 ragazzi under 30 provenienti da tutto il Veneto e consegnata a Manildo la scorsa settimana.
Seconda innovazione del programma, il biglietto regionale unico e digitale: «Permetterà di viaggiare su tutti i mezzi pubblici – autobus urbani ed extraurbani, treni, tram, vaporetti – con una sola app o tessera elettronica. È una rivoluzione di semplicità e inclusione, che mette finalmente il cittadino al centro, come altre Regioni hanno già fatto».
Terzo punto, il rilancio del SFMR, con collegamenti frequenti e integrati tra città, poli produttivi, università e aree turistiche, secondo una logica metropolitana e sostenibile. «Abbiamo già messo al lavoro un gruppo di esperti per aggiornare il piano. È un progetto di visione, di lungo periodo, che può cambiare il modo di vivere e lavorare in Veneto».
Manildo ha sottolineato il legame tra mobilità e sviluppo: «Un Veneto che si muove meglio è un Veneto che cresce meglio, e in cui sarà più facile attirare e trattenere lavoratori, talenti, famiglie. La nostra idea è chiara: più ferro, meno asfalto. Meno frammentazione, più coordinamento. E soprattutto, una Regione che pianifica e guida, invece di limitarsi a rincorrere».
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