Dodici giovani donne, tutte laureate in materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), sono le protagoniste della nuova sfida verso un'industria più inclusiva e sostenibile. Si è concluso oggi presso la sede di Confindustria Veneto Est di Marghera il corso di reskilling per Sustainability Manager promosso nell’ambito del progetto “Più Donne in Fabbrica”, giunto alla sua terza edizione.
L'iniziativa, totalmente gratuita e finanziata dal fondo Forma.Temp, è stata ideata per offrire concrete opportunità di lavoro qualificato a donne disoccupate o inoccupate tra i 23 e i 29 anni, con background accademico scientifico. Per 120 ore, le partecipanti hanno acquisito competenze mirate sulla gestione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica in ambito aziendale, con focus su strategie ESG, bilancio di sostenibilità e pratiche produttive green.
Il progetto è promosso dal Gruppo Metalmeccanico di Confindustria Veneto Est (che rappresenta 1.350 imprese e oltre 85mila addetti), in collaborazione con Umana, Umana Forma e Punto Confindustria, con l’obiettivo di colmare il gap di competenze tecniche nelle imprese e potenziare la presenza femminile in un settore ancora fortemente maschile.
Durante la cerimonia di consegna degli attestati, è stato ribadito quanto la transizione sostenibile richieda nuove figure professionali, capaci di coniugare tecnologia, innovazione e sensibilità ambientale, ed è proprio in questo contesto che le donne STEM possono giocare un ruolo decisivo.
Alessia Miotto, presidente del Gruppo Metalmeccanico, ha sottolineato l’urgenza di rafforzare il capitale umano con competenze rare e strategiche, invitando il mondo imprenditoriale a credere nel talento femminile. Gli fa eco Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana, che ha definito il reskilling una “leva d’innovazione”, in grado di traghettare le imprese verso una vera evoluzione culturale e produttiva.
Paola Mainardi, AD di Punto Confindustria, ha posto infine l’accento sul valore concreto della formazione, costruita per rispondere ai fabbisogni reali del territorio e delle imprese, e sul ruolo attivo delle donne come motore di sviluppo e cambiamento sostenibile.
Con oltre il 62% di occupazione femminile in Veneto (ma ancora 16 punti sotto quella maschile), iniziative come “Più Donne in Fabbrica” segnano una strada concreta per ridurre i divari, rendere l’industria più equa e preparare una nuova generazione di professioniste pronte a trasformare il futuro.
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