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Padova, approvato il primo Piano per la parità di genere

Uno strumento per definire  impegni e azioni volte a promuovere la parità di genere attraverso un cambiamento istituzionale e culturale

A partire dal 2022, l’introduzione di un “Gender Equality Plan - GEP” nell’ambito degli interventi realizzati in attuazione del Programma Horizon Europe e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, porta gli enti pubblici e privati destinatari di finanziamenti europei a dotarsi di un documento pubblico, condiviso, approvato ed obbligatorio. Il Piano rappresenta uno strumento per l'Amministrazione per definire una serie di impegni e azioni volte a promuovere la parità di genere attraverso un cambiamento istituzionale e culturale, integrandosi agli strumenti di programmazione e rendicontazione dell'Amministrazione quali il Piano delle performance e il Piano delle azioni positive. Il Piano per la parità di Genere è uno strumento molto importante perché ci aiuta a definire le azioni da intraprendere per garantire l’uguaglianza di genere nell’Ente.  - afferma l’assessora alle risorse umane Margherita Cera - Il Settore Risorse Umane è stato protagonista nella definizione di questo Piano, oltre ad essere sempre in prima linea sul tema grazie a un costante monitoraggio e ad un’analisi dei dati in ottica di genere, al fine di definire strategie volte a contrastare le disuguaglianze e ad aumentare la congruità degli interventi realizzati a favore dei e delle dipendenti. Grazie all'Ufficio Sociale d'Azienda svolge anche attività di ascolto e di consulenza rivolta a tutti e tutte le dipendenti in servizio, proprio in ottica di prevenire situazioni di disagio nell'ambito lavorativo. Grazie all’adozione da parte della Giunta il Comune di Padova può diventare più competitivo anche in quest’ottica

Gep – Gender equality plan

Il documento, oltre a riportare una fotografia dei dati relativi al genere del personale dell’ente, si articola in obiettivi e azioni declinate nelle cinque aree di intervento definite prioritarie dalla Commissione Europea.

Nel documento sono definite le strategie e le azioni volte a promuovere l'uguaglianza di genere, tenendo conto delle specificità dell'Ente.

In particolare dell'analisi dei dati disaggregati del personale in servizio, delle azioni già intraprese gli anni scorsi in tema di parità e pari opportunità e delle competenze e risorse già presenti al proprio interno che si occupano delle tematiche riconducibili alle pari opportunità e alla parità di genere.

Linee Guida per il linguaggio inclusivo

Il Piano per la parità di genere si inserisce all’interno di un lavoro sul tema della parità e dell’inclusione che l’Amministrazione  sta portando avanti a 360 gradi. Sono infatti già state realizzate diverse iniziative, come ad esempio la realizzazione delle Linee Guida per il linguaggio di genere, frutto di un progetto in collaborazione tra il Comune di Padova e l’Università degli Studi di Padova - Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione - che ha avuto come obiettivo l’introduzione di pratiche d’uso per un linguaggio inclusivo di genere nella comunicazione istituzionale del Comune di Padova.

 “Dopo la stesura delle Linee Guida abbiamo dato il via ad un articolato percorso di formazione sul linguaggio inclusivo di genere nel Comune di Padova, a seguito della quale si sta svolgendo un importante lavoro di revisione in ottica di parità di genere e inclusività di tutti i testi pubblicati sul sito o sui social istituzionali, che ora vengono redatti seguendo le indicazioni elaborate nelle Linee Guida -  commenta l’assessora alle pari opportunità Margherita Colonnello  - Non solo, per quanto riguarda la modulistica del Comune è stato avviato un progetto di revisione di tutti i moduli (quasi 400), che coinvolge necessariamente tutti i settori comunali e che stiamo realizzando insieme a Francesca Benciolini. In particolare stiamo operando per rivedere i contenuti non solo in ottica di parità di genere ma anche favorendo il riconoscimento da parte delle persone che non si identificano nel genere binario, ad esempio utilizzando la formula "io (nome e cognome) dichiaro" anzichè "il/la sottoscritto/a dichiara".

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