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Crisi del lavoro pubblico
27.09.2024 - 15:51
La provincia di Venezia sta affrontando una vera e propria crisi nelle assunzioni nel settore pubblico. Nonostante il superamento di concorsi sempre più selettivi, un numero crescente di candidati sta rifiutando di accettare i posti offerti. Questa situazione sta mettendo in allarme la Cisl Venezia, che da mesi denuncia il fenomeno, portando recentemente la questione direttamente al prefetto di Venezia, Darco Pellos.
I settori più colpiti comprendono la sanità pubblica, gli enti locali e altre istituzioni come l'Inps, l'Agenzia delle Entrate e l'Inail. Le graduatorie si esauriscono rapidamente, e ciò sta compromettendo la capacità di garantire la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Lo scenario era già stato delineato all’inizio dell’estate, quando la Cisl aveva segnalato che su 870 nuove assunzioni previste nella provincia, ben 360 riguardavano le Agenzie fiscali, 500 altri settori pubblici, e 200 erano destinate alla sanità.
«Il tasso di rinunce sta aumentando in maniera preoccupante – dichiara Massimo Grella, Segretario generale della Funzione Pubblica della Cisl Venezia – e ciò non ci allarma solo per l’immediato, ma anche per il futuro. Un servizio pubblico efficiente è fondamentale per la tenuta sociale del territorio».
Le cause principali delle rinunce sono da ricercarsi negli stipendi considerati non adeguati rispetto al carico di lavoro e ai titoli richiesti, ma soprattutto nel costo esorbitante delle abitazioni. Grella evidenzia come il mercato immobiliare, drogato dall’effetto turismo, renda impossibile per molti dipendenti trovare una sistemazione a prezzi accessibili. Un esempio lampante è la situazione a Jesolo, dove il costo degli affitti aumenta vertiginosamente durante la stagione turistica, rendendo difficile per chi lavora nel settore pubblico trovare un alloggio dignitoso.
A complicare ulteriormente il quadro, vi è anche il cosiddetto decreto "Taglia Idonei", che limita lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi pubblici al 20% dei posti disponibili. Questo significa che molti posti vacanti rischiano di rimanere scoperti.
Michele Zanocco, Segretario generale della Cisl Venezia, lancia l'allarme: «Siamo di fronte a un vero rischio di 'inverno occupazionale'. Il problema abitativo non colpisce solo il pubblico impiego, ma anche settori fondamentali come l’industria, il commercio e il turismo. Se non si interviene con misure adeguate per rendere gli stipendi più congrui e il mercato immobiliare accessibile, la provincia di Venezia rischia un declino economico e sociale».
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