domenica, 28 Aprile 2024
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Borgoricco: Riccardo e il terrore di Strasburgo, “Un ritardo ci ha salvato la vita”

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Avevano una cena prenotata proprio nel ristorante di fronte al quale si è consumata la tragedia

Una passeggiata tra le bancarelle, immersi in un’atmosfera di luci e profumi natalizi alla ricerca degli ultimi regali o semplicemente di un momento di pace, da trascorrere con gli amici, i propri figli, la famiglia. All’improvviso il terrore.

Spari, urla, persone che fuggono in tutte le direzioni senza sapere realmente cosa sta accadendo. Un copione che si ripete ormai da troppo tempo, in ogni parte del mondo, e che lo scorso 11 dicembre ha sconvolto una delle città europee più tranquille e sicure, Strasburgo, sede del Parlamento Europeo. Alle 19.45, nel contesto dello storico e frequentatissimo mercatino natalizio, un cittadino francese di origine algerine, armato di pistola e coltello, ha inveito contro la folla.

Tragico il bilancio: sei vittime, incluso l’attentatore, e oltre una decina di feriti. Un vero e proprio inferno di dolore che ha visto testimone anche un giovane cittadino di Borgoricco, Riccardo Michelazzo, giunto nella cittadina francese per visitare le istituzioni europee assieme ad una quarantina di coetanei, tutti tra i 20 e i 24 anni. Arrivati a Strasburgo poco prima dell’attentato, i giovani avevano una cena prenotata proprio nel ristorante di fronte al quale si è consumata la tragedia. Cena che, fortunatamente, a causa di un ritardo alla dogana non ha mai avuto luogo.

“Questo ritardo è stato provvidenziale – ricorda Michelazzo -. Quei dieci minuti fermi alla dogana ci hanno salvato la vita”. Appena giunti in albergo, distante pochi passi dalla piazzetta dell’attentato, a sparatoria ancora in corso, un assistente che li aspettava al tavolo li ha informati di quanto stava accadendo intimando al gruppo di restare in hotel. “L’albergo era circondato da forze di polizia, noi non potevamo uscire – aggiunge -. Non abbiamo realizzato completamente quanto stava succedendo, poco dopo però abbiamo ricevuto notizie e abbiamo capito”.

Il giorno seguente, dopo la visita al Parlamento, il gruppo ha fatto rientro in Italia, con un giorno di anticipo e tanta amarezza. “Abbiamo evitato la tragedia per una semplice coincidenza – ha detto Riccardo –. Questo mi ha fatto riflettere. Sembrano sempre fatti distanti da noi, ora invece ho la consapevolezza che può succedere in qualsiasi momento e in ogni luogo”. Tornerai a Strasburgo? “Sì – conclude – Il giorno dopo l’attentato le scuole a Strasburgo erano regolarmente aperte. È un segnale di fiducia e coraggio che mi ha colpito: perché non dovrei ritornare?”.

Monia Pasqualetto