venerdì, 26 Aprile 2024
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Olimpiadi, undici veneti nella squadra dell’atletica

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Due uomini e ben nove donne della nostra regione tra i 76 convocati per i Giochi Olimpici. Selezionati anche 13 atleti non residenti in regione ma tesserati per società venete

Olimpiadi
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Il Direttore tecnico delle squadre nazionali Antonio La Torre ha comunicato le convocazioni azzurre per i Giochi Olimpici di Tokyo (programma dell’atletica: 30 luglio-8 agosto). Della squadra italiana fanno parte 76 atleti, 41 uomini e 35 donne, il più alto numero di sempre alle Olimpiadi per l’atletica azzurra. Tra i nomi di maggior richiamo, al maschile, tanti primatisti italiani: l’argento europeo indoor Gianmarco Tamberi (tesserato per la società trevigiana Atl-Etica San Vendemiano) nel salto in alto, il campione europeo al coperto e recordman dei 100 Marcell Jacobs (Fiamme Oro Padova) con il finalista mondiale Filippo Tortu, Davide Re (400 e staffette), Yeman Crippa (Fiamme Oro Padova) su 5000 e 10.000, il neo primatista e bronzo agli Euroindoor Paolo Dal Molin nei 110hs, Leonardo Fabbri nel peso, Massimo Stano (Fiamme Oro Padova) nella 20 km di marcia, il vicentino Eyob Faniel (Fiamme Oro Padova) in maratona. Al femminile, spiccano i nomi del bronzo iridato di Doha Eleonora Giorgi nella 20 km di marcia con il bronzo mondiale di Londra 2017 Antonella Palmisano, le staffettiste della 4×100 vincitrici alle World Relays (Siragusa, la veronese Hooper, Bongiorni e Fontana), Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro Padova) nei 100hs, Nadia Battocletti nei 5000, la primatista dell’asta Roberta Bruni e la vicentina Elena Vallortigara nell’alto.

Undici atleti veneti nella squadra delle Olimpiadi

Undici gli atleti veneti convocati: due uomini, i vicentini Matteo Galvan ed Eyob Faniel, e nove donne, le veronesi Johanelis HerreraGloria HooperAnna Polinari ed Elisa Molinarolo, le vicentine Elena BellòFederica Del Buono ed Elena Vallortigara, le veneziane Giovanna Epis e Rebecca Borga.

Selezionati anche 13 atleti non residenti in Veneto, ma tesserati per società della regione. Questi i convocati veneti o tesserati in Veneto. UOMINI. 100-4×100: Lamont Marcell Jacobs (Fiamme Oro Padova). 4×400 e 4×400 mista: Matteo Galvan (Fiamme Gialle). 5000-10.000: Yemaneberhan Crippa (Fiamme Oro Padova). 3000 siepi: Ala Zoghlami (Fiamme Oro Padova). 110 hs: Paolo Dal Molin (Fiamme Oro Padova), Hassane Fofana (Fiamme Oro Padova). Alto: Gianmarco Tamberi (Atl-Etica San Vendemiano). Marcia (20 km): Massimo Stano (Fiamme Oro Padova). Maratona: Eyob Ghebrehiwet Faniel (Fiamme Oro Padova), Yassine Rachik (Fiamme Oro Padova). DONNE. 4×100: Johanelis Herrera Abreu (Aeronautica). 200-4×100: Gloria Hooper (Carabinieri), Dalia Kaddari (Fiamme Oro Padova). 4×400-4×400 mista: Rebecca Borga (Fiamme Gialle), Ayomide Folorunso (Fiamme Oro Padova), Anna Polinari (Atl. Bs ’50 Metallurg. S. Marco). 800: Elena Bellò (Fiamme Azzurre). 1500: Federica Del Buono (Carabinieri). 100 hs: Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro Padova), Elisa Maria Di Lazzaro (Fiamme Oro Padova). 400 hs: Linda Olivieri (Fiamme Oro Padova). Alto: Elena Vallortigara (Carabinieri). Asta: Elisa Molinarolo (Atl. Riviera del Brenta). Maratona: Giovanna Epis (Carabinieri).

Olimpiadi, le parole del presidente Fidal Stefano Mei

“Il Consiglio federale – le parole del presidente FIDAL, Stefano Mei – ha scelto all’unanimità di dare a tutti gli atleti che hanno maturato il diritto di essere all’Olimpiade, la possibilità di esserci. Un fatto non banale, una scelta che considero di campo, a sostegno degli atleti e del loro impegno, del lavoro dei tecnici, delle società, che hanno sofferto molto nella pandemia, come tutto il Paese, del resto, e meritano di veder riconosciuto tutto questo. L’azzurro in campo a Tokyo sarà un segnale di speranza, di fiducia nel futuro dell’Italia, sprone per le successive generazioni ad impegnarsi per riuscire nello sport. Credo molto in questo messaggio, e non dimentico quello che l’atletica ha fatto nel periodo più difficile della pandemia, a supporto di tutto il Paese: per la sua natura di disciplina individuale che si svolge all’aria aperta, l’atletica non ha mai chiuso, supplendo alle difficoltà di tutto lo sport, e restituendo un servizio sociale di valore inestimabile”. 

Una spedizione numericamente importante non è garanzia di accresciuta competitività. “Sono perfettamente cosciente del fatto che non tutti gli azzurri potranno ottenere risultati da prima pagina, ma sono altrettanto certo che l’impegno di tutti sarà massimo, esattamente come avvenuto nel corso del 2021. Abbiamo visto in questi ultimi mesi l’entusiasmo, la voglia di emergere, che hanno contraddistinto ogni nostro impegno internazionale: dagli Europei indoor alla Coppa Europa, passando per il Mondiale di staffette e la Coppa di marcia. Gli azzurri hanno dimostrato vitalità, coraggio, anche spregiudicatezza. Una bella squadra, che ritengo abbia le carte in regola, con le dovute proporzioni, per comportarsi allo stesso modo anche a Tokyo”. 

In Giappone, con ogni probabilità, si vivrà l’Olimpiade più difficile di sempre, tra restrizioni per il Covid ed un clima generale ancora contraddistinto dalla paura per la diffusione del contagio. “È vero, ma proprio per questo credo che gli atleti di tutto il mondo sentiranno ancora più forte il significato del proprio compito, che nasce dalla passione per lo sport, e sfocia oggi, in un momento storico così complesso, nel ruolo di portatori di un messaggio di rinascita. Tokyo sarà il primo, grande segnale di riscatto globale, ed è bello che uomini e donne in azzurro possano recitare la propria parte. Personalmente ho scelto di essere vicino alla squadra: sarò con gli atleti e i tecnici al villaggio olimpico, al loro fianco, per supportarli direttamente in un momento così importante della loro vita e della loro esperienza atletica”.

Sul piano più prettamente tecnico-sportivo, la squadra italiana può comunque esprimere, attraverso alcuni dei suoi atleti di punta, valori importanti. “Ci sono ragazzi e ragazze che hanno saputo ritagliarsi uno spazio significativo in questi anni, sia a livello individuale che come gruppo nelle staffette (non per niente ne abbiamo qualificate cinque su cinque) e credo vogliano sfruttare al meglio la possibilità che avranno di dar corpo ai loro sogni. Non sono tantissimi, i nostri atleti che puntano al vertice, e sappiamo bene quanto sia difficile riuscire ad emergere quando l’arena diventa globale. Ma quello che spero, e che mi auguro, è che abbiano voglia di continuare a sognare”.

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