domenica, 28 Aprile 2024
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Legge di Bilancio, più difficile andare in pensione e le altre novità da sapere

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Legge di Bilancio: nel testo i macro capitoli sanità, pensioni, Pubblica Amministrazione, famiglia e spending review.

Sale a 91 articoli la legge di Bilancio. Nella prima bozza c’è la conferma del taglio del cuneo con una proroga della misura attuale per tutto il 2024. Nessuna traccia di salario minimo. Critiche da parte dell’opposizione ma anche tra i banchi della maggioranza: “c’è molto da fare prima che si possa arrivare ad un testo definitivo“.

Prodotti per l’infanzia e tampon tax al 10%

Giorgia Meloni e i vicepresidenti attuali Salvini e Tajani
Giorgia Meloni e i vicepresidenti attuali Salvini e Tajani

Aumento dell’Iva al 10% per i prodotti per l’infanzia e per la cosiddetta tampon tax: la bozza della manovra prevede infatti che latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione dei bimbi, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali vedano raddoppiata l’imposizione fiscale. Confermato il congelamento fino giugno di plastic e sugar tax. Le due imposte, introdotte con la manovra per il 2020 e mai entrate in vigore, dovrebbero quindi scattare dal 1 luglio 2024, salvo ulteriori interventi. Numerose critiche dalla Sinistra.
Arriva l’incremento del bonus per pagare le rette agli asili nido pubblici e privati. Ma è destinato solo ai secondi figli nati dal primo gennaio 2024 in nuclei con già un minore under 10 e un tetto Isee di massimo 40.000 euro. Lo prevede una bozza della manovra. E’ “elevato a 2.100 euro” l’incremento introdotto nel 2020 che ha innalzato da 1.500 euro a un massimo di 3.000 euro l’attuale beneficio.

Per i contratti della Pa 3 miliardi nel 2024, poi 5 nel 2025

8 miliardi in due anni per la nuova tornata 2022-24 di rinnovi contrattuali della pubblica amministrazione. Questo si legge sulla bozza della manovra, che prevede che gli oneri a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva vengano incrementati di 3 miliardi per il 2024 e 5 miliardi per il 2025.

Legge di bilancio: più difficile andare in pensione, peggiorano condizioni di giovani e donne

La bozza della manovra prevede alcune novità sulle pensioni, che non soddisfano le richieste dei sindacati. Tra le misure più rilevanti, c’è l’aumento dell’importo minimo necessario per poter andare in pensione anticipata, che passa da 2,8 a 3,3 volte l’assegno sociale. Questo significa che bisognerà avere una pensione di almeno 1.660 euro al mese per poter smettere di lavorare tre anni prima dell’età di vecchiaia. Inoltre, dal 2025 potrebbe essere necessario avere più anni di contributi per accedere alla pensione anticipata indipendentemente dall’età, a causa dell’adeguamento alla speranza di vita. Queste norme penalizzano i lavoratori con carriere più precarie e discontinue, come ha denunciato la segretaria confederale Cgil con delega alle pensioni Lara Ghiglione: “Il governo disattende tutte le promesse elettorali fatte, anche sulle pensioni: non c’è niente per i giovani, c’è un netto peggioramento per le donne. E si penalizza chi ha un percorso di lavoro più fragile: i manager andranno prima in pensione rispetto a chi lavora nelle ditte di pulizia in virtù dell’aumento della soglia sulla pensione sociale, passata a 3,3 volte. Si fa cassa sulle pensioni e viene meno l’impegno di superare la legge Fornero“. La Cgil ha annunciato uno sciopero generale nelle prossime settimane per protestare contro la manovra.

Maurizio Landini sul palco della Cgil a Vicenza

Per Comuni e Regioni un taglio da 600 milioni l’anno

Proposto anche un taglio netto e pensante ai conti degli enti locali: secondo la bozza della manovra, le Regioni costrette a un taglio da 350 milioni l’anno, i comuni dovranno tagliare dalle spese circa 200 milioni l’anno e le province 50 milioni. Tra le voci del capitolo revisione della spesa anche “misure per il turnover” che non sono però ancora declinate.

Aumentano le tasse sulle sigarette, +10/12 cent a pacchetto

Aumentano le tasse sulle sigarette con rincari compresi tra i dieci e i dodici centesimi a pacchetto. Gli aumenti previsti nel 2024 e nel 2025 rimangono confermati, mentre la tassazione cresce di un ulteriore punto nel 2026 rispetto a quanto già previsto. Per effetto dei rialzi sulle sigarette, per il 2024 la manovra comporterà aumenti di circa 10 centesimi per pacchetto anche sul tabacco riscaldato. Sale anche la tassazione sul tabacco trinciato di circa 30 centesimi per busta. Sulle sigarette elettroniche il Governo Meloni ha un piano di incrementi annuali (1% annuo, sia per i liquidi con nicotina, sia per quelli senza nicotina) nel 2025 e nel 2026.

 

Enrico Caccin

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