domenica, 28 Aprile 2024
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L’Università Ca’ Foscari di Venezia alla guida di un progetto sulla “salute planetaria”

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L’Ateneo veneziano coordinerà un team di un centinaio di ricercatrici e ricercatori per un progetto da 5,9 milioni di Euro

L’Università Ca’ Foscari di Venezia si pone alla guida di un progetto, Planet4Health, che affronta la sfida dei cambiamenti climatici nella sua complessità guardando alla “salute planetaria”, riconoscendo che la salute dell’uomo è strettamente connessa a quella degli altri animali e organismi e che è fortemente minacciata dal cambiamento climatico.

Si tratta di uno dei principali progetti europei in questo campo, finanziato dalla Commissione europea con 5,9 milioni di euro del programma Horizon Europe (Health Research and Innovation Actions). L’iniziativa mette insieme l’attività di un centinaio di ricercatrici e ricercatori da 17 partner europei, il team di statistici del Dipartimento di Economia e del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’ateneo veneziano curerà l’analisi integrando dati su ambiente, disuguaglianze socioeconomiche, situazioni di rischio.

Quattro i casi di studio che saranno approfonditi: l’inquinamento atmosferico in Sudafrica, l’inquinamento dell’acqua in Europa centrale, le malattie trasmesse da insetti nella penisola iberica. Inoltre, il progetto guarderà agli impatti del degrado ambientale e dei cambiamenti climatici sul benessere mentale degli individui.

“Le informazioni oggi a disposizione sono frammentate, provengono da istituzioni diverse e sono settoriali, il nostro compito sarà proporre una visione olistica per favorire la progettazione di politiche basate sui dati – spiega Stefano Campostrini, professore di Statistica sociale a Ca’ Foscari e coordinatore del progetto -. I dati consentono di identificare i problemi, ma anche le soluzioni. L’ambizione è costruire una piattaforma tecnologica in grado di visualizzare la complessità delle relazioni in gioco e suggerire azioni sia per ridurre le cause dei problemi, come le emissioni di gas climalteranti, ma anche favorire l’adattamento a un contesto ambientale e climatico che è già cambiato”.

“Per fare questo – aggiunge Suzana Blesic, ricercatrice all’Institute for Medical Research di Belgrado e co-coordinatrice del progetto – intraprenderemo una collaborazione sistemica interdisciplinare che includerà il lavoro di scienziati del clima e dell’ambiente,
professionisti del settore medico e veterinario, progettisti di piattaforme tecnologiche, scienziati politici, sociali ed economici, gestori del rischio e specialisti della comunicazione, nonché la co-creazione con gli utenti finali specifici del progetto”.