domenica, 28 Aprile 2024
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L’Usl 4 Veneto orientale contro le aggressioni al personale sanitario

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Al via una campagna di sensibilizzazione con manifesti affissi nelle strutture ospedaliere. Nel 2023 casi in crescita del 55%

L’ospedale di San Donà

L’Usl 4 Veneto Orientale lancia una campagna di sensibilizzazione contro le aggressioni ai sanitari. Nelle strutture aziendali saranno affissi manifesti conto la violenza verso gli operatori. Un fenomeno in crescita, tra offese verbali e aggressioni fisiche. “Le aggressioni contro gli operatori che lavorano nelle strutture sanitarie rappresentano un fenomeno tristemente noto”, conferma il direttore generale dell’azienda sanitaria, Mauro Filippi, “offese verbali o aggressioni fisiche sono eventi con cui non ci si deve abituare a convivere. Purtroppo sono sempre più frequenti, colpiscono gli operatori e impattano sull’intera organizzazione”. 

L’ultimo report conferma che nel 2023 le segnalazioni di aggressione a personale sanitario e sociosanitario sono state 122 contro le 79 dell’anno precedente, ossia un incremento del 55% in un anno.

Anche per questo motivo verrà avviata una campagna di sensibilizzazione, con l’affissione di manifesti nelle strutture aziendali contro la violenza verso gli operatori.

Sicurezza del personale sanitario, creato un team per affrontare il problema

Uno dei manifesti della campagna di sensibilizzazione

L’iniziativa dell’azienda sanitaria s’inserisce nel solco di quanto previsto dalla legge 113 del 2020 sulla tutela di chi svolge professioni sanitarie e va in continuità con gli atti di indirizzo diffusi sul tema dal Ministero della Salute e dalla Regione Veneto.

Il progetto è coordinato dai responsabili dei servizi di Prevenzione Protezione e Psicologia Ospedaliera, Donato Lancellotti e Leila Gasparotto, e dal responsabile del Servizio Rischio Clinico, Elena Momesso.

Si tratta di un gruppo di lavoro che si occupa specificatamente del rischio di aggressioni e dal 2023 ha avviato una serie di attività volte a ridurre il fenomeno. A iniziare da una formazione, promossa dalla Regione nelle aziende sanitarie, per gestire le occasioni in cui anche “una parola fuori posto” può innescare un’escalation verbale che può sfociare in aggressione fisica. Inoltre, sono stati avviati interventi per migliorare le attese dell’utenza all’interno delle strutture, anche fornendo informazioni preventive. In collaborazione con Prefettura e Ulss 3, parallelamente è stato formalizzato un piano di collaborazione con le forze dell’ordine.

“Prevenzione e formazione degli operatori, ma anche un segnale verso quell’utenza che offende o aggredisce i nostri operatori – conclude Filippi –. Per l’utenza è stata scelta una strategia educativa e preventiva perché sappiamo benissimo che dobbiamo relazionarci con persone in uno stato psico-fisico di necessità e di preoccupazione. In ogni caso, di fronte alla violenza l’azienda non tollererà mai alcuna forma di aggressione, perché colpisce sia il singolo operatore che l’intera organizzazione. Allo stesso modo però voglio anche segnalare l’aumento costante delle segnalazioni positive e dei ringraziamenti da parte dell’utenza nei confronti dell’operato dei nostri professionisti, dato questo che conferma il buon lavoro svolto e ci incoraggia a sostenerli”.

Giovanni Monforte