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Parco Tito Livio inaugurata la Statua dell'Alpino

In occasione del centenario sezionale nello spirito del motto “Onorare i morti aiutando i vivi” è stata inaugurata la statua dell'alpino

E' stata inaugurata al parco Tito Livio la statua dell'Alpino in occasione del centenario sezionale nello spirito del motto “Onorare i morti aiutando i vivi”. Presenti, oltre all'artista che ha creato l'opera Ettore Greco, anche il Sindaco di Padova Sergio Giordani “Questa è una giornata di festa che gli alpini e i tantissimi cittadini che vogliono bene agli alpini aspettavano da anni. -  ha esordito il primo cittadino -  Ci si è messo pure il Covid a rallentare il percorso, ma con la tenacia e la pazienza propria di chi è abituato ad andare in montagna, alla fine ci siamo arrivati.”

Repubblica

“E’ quasi superfluo dire quanto gli alpini siano probabilmente il corpo più popolare e amato del nostro esercito. La ragione è semplice: incarnano in modo esemplare alcuni valori fondanti della nostra Repubblica. Il senso del dovere e del sacrificio, prima di tutto, poi il senso di appartenenza a una comunità, quella dei commilitoni, naturalmente, ma poi quella di tutti i concittadini, la disponibilità a mettersi al servizio degli altri. Si tratta forse di uno spirito che viene forgiato dall’esperienza della vita in montagna, dove aiutarsi l’un l’altro in un ambiente bellissimo ma talvolta ostile e pericoloso, spinge a creare legami forti di amicizia, e fa della collaborazione un elemento fondamentale per raggiungere l’obiettivo previsto. Uno spirito che gli alpini hanno sempre onorato, in passato, in guerra, e più recentemente nelle missioni internazionali a cui hanno partecipato. Ma che soprattutto vediamo e apprezziamo nei tantissimi interventi a sostegno della popolazione in caso di calamità naturali ed emergenze - continua il sindaco -. Non ci si può dimettere da alpino, e infatti anche una volta in congedo, gli alpini sono protagonisti della nostra vita civile, sempre disponibili con l’ ANA o singolarmente all’interno delle Pro Loco, della Protezione Civile e di tante altre associazioni a dare una mano dove serve, senza chiedere nulla in cambio.”

La risposta alle critiche

“L’alpino raffigurato da Ettore Greco in questa statua rappresenta tutto questo e anche altro. Non mi voglio sottrarre alla domanda di chi chiede, come mai una statua ad un alpino, quindi ad un militare, in un momento come questo, nel quale la guerra sembra vicina a noi come mai nei decenni passati e tutti, ripeto tutti, invochiamo la pace e chiediamo di deporre le armi. Padova è città della pace, qui è stato firmato l’armistizio che ha posto fine alla carneficina della prima guerra mondiale. Qui operano associazioni di rilievo internazionale che agiscono per contenere e risolvere i conflitti. Oggi e domani ci sarà una manifestazione in Prato della Valle, senza simboli di partito che chiederà a tutti di agire per la pace. Ma non c’è alcuna contraddizione con questa statua e con questa festa. Non c’è nessun alpino – qui - che voglia la guerra, e questa statua non ha nulla della retorica bellica tipica di molti monumenti eretti dopo il 1918."

Omaggio agli alpini

“E’ vero, l’alpino veste una divisa della grande guerra, ma non sta andando all’assalto del nemico, lui è uno dei fortunati che sono sopravvissuti e adesso, sconvolto da quello che ha passato, appoggiandosi al suo fucile, l’elmetto posato a terra, guarda al futuro che lo attende e spera con tutto il suo cuore di vivere per sempre in pace. -  conclude Giordani - Questo monumento è un omaggio agli alpini e chi tra loro ha sacrificato la vita, e sono davvero tantissimi, ma è anche un messaggio di pace e uno sguardo verso il futuro. Grazie a tutti gli alpini in divisa e a quelli che la divisa la portano nel cuore, grazie all’ ANA di Padova e a Ettore Greco che pensato e realizzato questo monumento. Godiamoci assieme questa giornata di festa.”
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