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Ancora polemiche sul Csa di Adria

Dopo gli attacchi dei sindacati verso il Cda e la direzione del Csa di Adria sul cambiamento orario dei dipendenti, è proprio il presidente Simone Mori e il direttore Paola Spinello che rispondono a queste accuse

“Abbiamo fatto ben 7 incontri e fatto ben 3 proposte di cambiamento orario ai sindacati, ma la risposta è sempre stata negativa, senza alcuna alternativa o possibilità di trattazione”. Così proprio Simone Mori. “Credo che quando c’è un confronto, ci devono essere anche delle proposte alternative e non un “no” a prescindere. Questo Cda e il direttore del Csa non sono quelli di una volta, in quanto noi teniamo alla dignità e al benessere dei nostri lavoratori. Chiaro però che con quasi un milione di euro in negativo con cui abbiamo chiuso l’ultimo bilancio, dobbiamo pensare a qualcosa di concreto e a raddrizzare le economie della struttura nel miglior modo possibile”. Successivamente è il direttore del Csa Paola Spinello che specifica: “I cambi di orari sono stati calcolati per equilibrare le ore assistenziali nei vari momenti della giornata. Inoltre sono stati distribuiti tra lavoratori a tempo indeterminato e determinato, in modo tale che tutti possano fare giorni infrasettimanali e anche weekend. Infatti con i vecchi orari c’era la tendenza dei lavoratori a tempo determinato di fare i giorni del fine settimana”. Chiarendo poi la questione degli standard: “Se avessimo voluto risparmiare senza troppi problemi avremmo portato a standard secco, togliendo quelle percentuali aggiuntive che, in questi anni, hanno fatto la differenza”. Poi è il presidente Mori che riprende: “Abbiamo voluto riequilibrare gli orari di tutti i lavoratori. Non abbiamo toccato le ore assistenziali”. Passando poi alle parole uscite dal consigliere comunale Sandro Gino Spinello: “Sono solo chiacchere da bar. I nostri servizi funzionano perfettamente, le comunicazioni di eventuali positivi è una funzione dell’Ulss 5 Polesana, che ce lo richiede, quindi non capisco il motivo di questo accanimento. Più si fa polemica e più si cerca di gettare fango sul Csa, peggiore è l’immagine che si dà di esso e peggiore è la risonanza che si ha sui possibili ingressi”. Stefano Spano
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