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Bottrighe. Novamont, l’accordo è fatto

Bottrighe, scorcio dello stabilimento Mater-Biotech  Novamont

Lo stabilimento Mater-Biotech di Novamont

Bottrighe, scorcio dello stabilimento Mater-Biotech  NovamontProseguono senza sosta i lavori di riconversione dello stabilimento di Bottrighe della Mater-Biotech del gruppo Novamont. Nella ex fabbrica di lisina e prima ancora di glutammato monosodico, sono numerose le imprese che stanno ultimando l’enorme operazione che darà il via al primo stabilimento al mondo di buntandiolo, essenziale componente per la produzione di prodotti biodegradabili. La novità sarà rappresentata anche dalla nascita di una sala mensa per i dipendenti che sarà attiva in primavera. Sono molto soddisfatti i sindacati per l’accordo positivo raggiunto. L’impianto, a regime, dovrebbe occupare, circa una sessantina di lavoratori, con produzione a ciclo continuo, piu un largo indotto. Il sito è in via di completo rinnovo e dopo anni bui di cassa integrazione permetterà anche il rientro al lavoro di ex dipendenti. Un ottimo raro esempio di rinascita con l’uso degli ammortizzatori sociali che ha traghettato l’azienda sino all’arrivo di un nuovo imprenditore che sta investendo molto in loco e che di fatto, già oggi, sta dando lavoro a varie aziende impegnate nel riadattamento della fabbrica. Il marchio Mater-Bio Novamont produce e commercializza un’ampia famiglia di bioplastiche innovative, ottenute grazie a tecnologie proprietarie nel campo degli amidi, delle cellulose, degli oli vegetali e delle loro combinazioni. Esse trovano applicazioni in svariati settori, quali raccolte differenziate, catering, packaging, nell’ambito agricolo e dell’igiene e cura della persona. Grazie alle caratteristiche della biodegradabilità e compostabilità, i prodotti in Mater-Bio consentono di ottimizzare la raccolta e la gestione dei rifiuti, ridurre l’impatto ambientale e contribuiscono allo sviluppo di sistemi virtuosi con vantaggi significativi lungo tutto il ciclo produzione-consumo-smaltimento. L’impianto utilizzerà energia e vapore attraverso una propria centrale di cogenerazione, riutilizzando altra energia derivata dalla lavorazione dei sottoprodotti. Lo stabilimento avrà una capacità annua di trentuno mila tonnellate di prodotto liquido. Mater-Biotech farà altresì parte del piano “Rebiochem”, uno dei quattro progetti di R&S finanziati dal ministero dell’università e della ricerca nell’ambito del “Cluster tecnologico nazionale della chimica verde Spring” già avviato nel 2014 e che avrà una durata di tre anni. L’obiettivo è la dimostrazione tecnica su scala pilota e industriale della possibilità di ottenere e utilizzare prodotti biochimici da biomasse di seconda generazione non in competizione con la filiera alimentare, grazie all’applicazione di processi biotecnologici. Coordinato da Mater-Biotech il progetto coinvolge altre sette realtà industriali e di ricerca italiane e si ricollega al potenziamento del polo chimico di Terni e alla riconversione dello stabilimento di Bottrighe che dovrebbe iniziare le prove di avvio nei primi mesi del 2016. La nuova fabbrica darà sicuramente impulso, mai così tanto atteso, a Bottrighe e a tutta la zona circostante.
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