Claudio Rossi, esponente del gruppo politico Il Cantiere Adria lancia l’allarme
Csa di Adria
“L’analisi del risultato della gestione del presidente Mori e del consiglio di amministrazione al 31 dicembre 2022 non fa assolutamente stare tranquilli”. Questo il commento dell’esponente del gruppo politico di maggioranza Il Cantiere Adria sulla situazione della casa di riposo dopo la pubblicazione del bilancio 2022 e la relativa relazione del revisore dei conti. Tra i punti critici per Rossi il recupero del passivo di 1,8 milioni di euro in 20 anni e l’azzeramento dei 672mila euro di debiti nei confronti dei dipendenti che, dichiara Claudio Rossi, “sono stati alutati insussistenti e cancellati dal passivo con buona pace dei sindacati e dei lavoratori che quei soldi non li hanno mai visti e a questo punto mai li vedranno”.“Dai documenti si prevede poi che il Centro Servizi Anziani possa raggiungere l’equilibrio economico-finanziario solo dal 2028. Un problema non da poco, dato che nei prossimi cinque anni si continueranno ad accumulare ulteriori perdite per circa 250mila che dovranno essere coperte” prosegue Rossi, che incalza: “Con il numero di ospiti attuali, si tratterebbe di aumentare le rette di altri cinque euro al giorno, da aggiungere all'aumento dei sette euro già applicati nel corso del 2022 e 2023 dal cda del presidente Mori. Vorrebbe dire un esborso aggiuntivo totale di oltre 350 euro al mese per famiglia, quasi 4.500 euro all'anno. Un aumento davvero esagerato, che costringerebbe molti famigliari ed ospiti ad optare per altre strutture meno costose, con ulteriore diminuzione dei posti letto occupati e quindi delle entrate economiche delle rette”. Problematico per l’esponente de Il Cantiere Adria anche il pagamento degli aumenti contrattuali del personale e il ritardo nei pagamenti ai fornitori: “È facile capire che la situazione generale continuerà a peggiorare molto rapidamente”. “Forse alla Regione – prosegue Rossi – potranno andare bene venti anni per il ripiano delle perdite, ma di sicuro un piano di risanamento di questa durata non è credibile per i soggetti terzi. Nessuna banca o fornitore darebbe credito a un piano di risanamento che allunga in modo così indefinito il momento del riequilibrio aziendale e che non produce effetti positivi immediati nel breve periodo ma, come purtroppo sottolineato dal revisore dei conti, fino al 2028 continuerà a generare perdite”.“Il consiglio di amministrazione dovrebbe informare al più presto la Città di Adria su quali azioni intende basare l’operazione di risanamento e rilancio della nostra storica e amata Casa di Riposo, per evitare situazioni così gravi tali da“compromettere la continuità aziendale”, come dichiarato dal revisore dei conti che tradotto significa: chiusura della casa di riposo. Speriamo che non sia davvero così” conclude Claudio Rossi.
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