Scatta la polemica nell’opposizione adriese. I capigruppo di minoranza Omar Barbierato (Impegno per il Bene comune), Cristina Caniato (Movimento 5 Stelle) e Sandro Gino Spinello (Partito Democratico) hanno chiesto al Sindaco di esplicitare i motivi della nomina di Emanuela Beltrame, candidata nella lista “Fratelli d’Italia”, nel consiglio di amministrazione del Centro servizi anziani di Adria in sostituzione di Daniele Ceccarello, eletto consigliere comunale nelle ultime elezioni anch’egli nella lista “Fratelli d’Italia – Indipendenza del Veneto” a sostegno di Massimo Barbujani. “Barbujani – scrivono i capigruppo -, senza aspettare la convalida dell’elezione a sindaco, ha proceduto alla nomina della Beltrame, nomina che è in palese contrasto con i dettami della delibera consiliare la quale stabilisce che un membro nel cda debba essere designato dalla minoranza consiliare”. Barbujani, durante la conferenza dei capigruppo, aveva mostrato la disponibilità a dare spiegazioni in merito, ma “sono trascorsi oltre trenta giorni e non abbiamo ottenuto alcun riscontro; è stato anche violato il termine previsto per legge per ottenere risposta”. La richiesta è quella di vedere un rappresentante designato autonomamente dalla minoranza, come recita la legge. In ogni caso, uno dei prossimi consigli comunali verrà dedicato interamente al Centro Servizi Anziani. “Chiederemo a tutti di pronunciarsi sulla nostra proposta che la struttura rimanga effettivamente pubblica, di essere messi a conoscenza sulle reali condizioni di agibilità dell’immobile, di sapere finalmente le definitive volontà sul futuro del Csa da parte di Barbujani e della sua giunta”. Resta dunque aperto il nodo sulle sorti della sede del Csa. Nel corso degli anni erano state individuate diverse opzioni: dagli atti ufficiali, la volontà di individuare un’area idonea per la costruzione del nuovo centro, in seguito si è caldeggiata la proposta di trasferimento nell’Ospedale Civile, infine durante la campagna elettorale il centro-destra si è pronunciato per una ristrutturazione della sede attuale. Giorgia Gay
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