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Anche Zanellato parla in difesa della sanità di Adria

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julik-zanellato"In 24 ore gli alfieri polesani del centrodestra hanno messo in evidenza la loro totale inadeguatezza a governare le principali amministrazioni locali". Queste le parole di protesta di Julik Zanellato, dopo il corteo di protesta che si è tenuto in piazza a Adria sulla riforma della sanità. In 300 ieri contro il taglio sul personale ospedaliero, che ha lasciato 87 dipendenti a casa.  "Mai si era visto - afferma Zanellato - un presidente della Provincia in canotta per lanciare un grido d'allarme sullo stato finanziario dell'ente che amministra; il rispetto verso le istituzioni è stato calpestato da un volgare gesto che i predecessori di Trombini non si sarebbero mai sognati di fare". "L'attacco politico all'ex Premier Renzi e al Ministro Del Rio - continua Zanellato -, dal quale mi aspetto che i Consiglieri Provinciali, il Consigliere Regionale e il Parlamentare del PD si distanzino nettamente, è la classica 'foglia di fico' utilizzata da un Presidente incapace di governare la Provincia, di presentare un programma di legislatura, di proporre progettualità su cui unire i Comuni polesani nella riorganizzazione dei servizi pubblici nella cornice di area vasta prevista dalla riforma delle province. La stessa diatriba permanente con i dipendenti dell'ente, ai quali va tutto il mio sostegno, associata alla frammentazione istituzionale del Polesine, che mai è stata così larga in passato, dimostrano l'urgenza di un cambio di passo, del quale dovrà farsi carico il Consiglio Provinciale".manifestazione-adria Zanellato accusa poi il sindaco di Adria: "Ad Adria abbiamo assistito oggi a un teatrino che ha dell'incredibile: il sindaco Barbujani promuove una manifestazione pubblica unitaria per difendere l'ospedale ed i servizi socio-sanitari sul territorio e sul palco prima attacca il Pd e la Lega Nord, poi scappa col microfono per evitare che gli esponenti di altre forze politiche, dei sindacati e della società civile si esprimano".  E conclude: "Non possono essere Barbujani, Trombini e Bergamin classe dirigente all'altezza dei ruoli istituzionali ricoperti e di una stagione di rilancio del Polesine".
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